Terni, si accaniscono sulle piante in centro

Degrado cittadino in pillole: episodi di incuria e vandalismo che non fanno altro che rendere la città più brutta e insicura

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Storie di ordinario degrado, magari più ‘piccolo’ del solito, meno visibile ma che non per questo deve passare sottotraccia. Perché in fondo Terni è anche nei gesti di chi la rende meno pulita e decorosa. In una parola: più brutta. E quando si parla di ‘sicurezza percepita’, anche i casi quotidiani di vandalismo hanno il loro peso specifico.

Alberello strappato

Piazza Solferino di nuovo nel mirino dei vandali: stavolta non c’è finita la piramide, imbrattata più volte e poi ripulita dei volontaria di Retake (intervenuti sugli arredi della zona appena il 2 novembre scorso), né i muri dei palazzi di fronte alle poste, anche questi sporcati con della vernice rossa, ma una delle aiuole che si trovano all’incrocio con largo Vittorio da Sangallo, a poca distanza dall’imbocco di corso Vecchio. Qui, all’interno delle vasche ci sono degli oleandri, uno dei quali, è stato tranciato di netto e gettato in terra. Sabato mattina era ancora lì, a testimoniare un’altra notte di ‘scorribande’. Un danno di certo non particolarmente rilevante, ma ennesima spia del degrado e dell’inciviltà che imperversano in città.

Picnic e apericene in giro

Via Leopardi con le sue bottiglie di alcolici – fra cui una damigiana di ‘rosso’ da cinque litri – lasciate lì lungo la strada nei giorni scorsi, racconta i bagordi di anonimi che passano le proprie serate a bere sul marciapiede. Allo stesso modo l’immondizia che si può trovare accanto a qualsiasi panchina, cestino o tavolino del parco di via Lungonera Savoia, racconta di ‘picnic urbani’ che di per sé non sarebbero un problema, se solo il dessert non fosse l’inciviltà.

Isole ecologiche al Classico

Infine c’è chi – forse ignorando che da tempo esiste la raccolta dei rifiuti porta a porta e che le donazioni di abiti usati hanno appositi contenitori – scambia un banale cestino dei rifiuti di fronte al liceo classico ‘Tacito’ per una mini isola ecologica ‘tuttofare’. Qualcuno alla fine quei rifiuti dovrà portarli via, costretto da chi ha compiuto un gesto senza senso.

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