Terni, sulle farmacie è scontro fra sindacati

La Cgil chiede al sindaco di annullare la delibera del 2017. Insorge la Fisascat Cisl: «A noi interessano i lavoratori, a loro la politica»

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Prima l’intervento, della Cgil di Terni che chiede al sindaco di annullare la delibera emanata dal Comune di Terni nel settembre del 2017. Poi la replica, dura, della Fisascat Cisl che addebita ai colleghi di via San Procolo una ‘fuga in avanti’, dopo aver pure perso il ricorso al Tar. Le farmacie comunali sono nuovamente terreno di scontro, questa volta sindacale.

La Cgil

«In merito alla discussione sul futuro delle farmacie comunali – osserva la Cgil di Terni – riteniamo che solo l’annullamento della delibera del settembre 2017 avente per oggetto ‘Aggiornamento al piano di razionalizzazione delle società partecipate’, possa evitare il rischio della dismissione dell’ente. Facciamo appello al sindaco per adottare ogni azione possibile al fine di evitare che le tante strumentalizzazioni politiche in atto su questa vicenda, possano condizionare negativamente il ruolo delle farmacie comunali nel nostro territorio».

«Contrari alla privatizzazione»

«Abbiamo sempre sostenuto come l’interesse pubblico nella produzione di un servizio di carattere generale – spiegano dalla Cgil – non può essere oggetto di completa privatizzazione, pena l’affidare al solo mercato la regolazione dei servizi a vantaggio dei cittadini. Si tratta invece di costruire le condizioni per rilanciare le farmacie comunali sia dal punto di vista finanziario che dei servizi perché esse possono diventare protagoniste sociali per lo sviluppo locale attraverso il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno sempre accettato la sfida del confronto con la quotidianità sanitaria».

L’appello

«Sono presenti nelle farmacie comunali alcuni servizi, oltre alla vendita dei farmaci, che impattano con la salute dei cittadini (elettrocardiogramma online, infermieri per assistenza domiciliare o diretta nelle strutture, accertamenti preventivi, tanto per citarne alcuni). Per queste ragioni riteniamo indispensabile che il sindaco si assuma la responsabilità di annullare la delibera e riprenda una discussione sul piano industriale e sulla valorizzazione delle farmacie comunali parte integrante del sistema sociosanitario regionale».

L’attacco della Cisl

A strettissimo giro arriva la presa di posizione della Fisascat Cisl che critica la ‘presa di posizione autonoma’ della Cgil: «L’unità sindacale – affermano da via del Cassero – sembra proprio sconosciuta agli amici della Filcams i quali, imperterriti, continuano a prendere posizioni autonome e non condivise con le altre sigle sindacali che faticosamente tentano di mantenere l’unità per salvaguardare i dipendenti di FarmaciaTerni, da anni in balìa di un clima di incertezza. Purtroppo altri hanno più a cuore le vicende politiche che gravitano intorno a FarmaciaTerni. Dopo aver perso un ricorso al Tar, la Filcams, che ricordiamo ha voluto perseguite in totale autonomia la strada di un ricorso che tutti ritenevamo inammissibile ma anche inutile, ora dall’alto delle sue conoscenze ‘invita’ il sindaco ad annullare la precedente delibera del centrosinistra che invece indicava la vendita come soluzione più conveniente per le casse comunali».

«Incontro? Valutiamo se andare da soli»

«Siamo curiosi di capire – aggiunge la Fisascat Cisl – chi sia il consulente politico legale della Filcams di Terni in quanto le sue competenze sull’argomento, visto l’esito del ricorso al Tar, meritano qualche ripetizione. Nonostante tale atteggiamento ‘autonomista’ il nostro sindacato, primo nell’azienda, continua a mantenere al centro l’interesse dei lavoratori, tanto è vero che proprio ieri (mercoledì, ndR) avevamo condiviso con Filcams e Uiltucs di avanzare una richiesta di incontro all’assessore competente. Chiaramente – conclude la Cisl – queste uscite autonome non aiutano il clima sindacale e stiamo valutando di procedere all’incontro autonomamente, per non essere confusi con chi più che il bene dei lavoratori, sembra voler continuate una lotta politica che a noi non ci appartiene».

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