Tav Terni S.S. Filomena Novità per il rilevato

Via libera al completamento del ‘muro’ di oltre 300 metri di lunghezza tra il fiume Nera ed i campi di gara. Le difficoltà per la gestione

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di S.F.

Un ‘muro’ di terra – tecnicamente si chiama rilevato – di una lunghezza complessiva superiore ai 300 metri posizionato tra il fiume Nera ed i campi gara per gli appassionati delle varie specialità del tiro a volo. Non tirato su per bellezza o chissà quale altra ragione, bensì in funzione dell’attività sportiva che si svolge da anni nell’area di proprietà dell’Asd Circolo Polymer e gestita dall’Associazione I Moschettieri del Nera: una storia nata nel 2011, tortuosa e non ancora conclusa, per il quale è arrivato il via libera per il completamento grazie ad una specifica autorizzazione unica dall’ufficio edilizia privata.

Il rilevato attuale

Di cosa si tratta

Il primo semaforo verde scattò nel settembre 2011 e la procedura è ripartita causa impossibilità di andare avanti con proroghe. In sostanza si tratta di ultimare i lavori per la realizzazione del rilevato da dodici metri di altezza a circa 80 metri dal fiume Nera, in strada Santa Maria Magale – Santa Filomena, a pochi passi dalla diga: una barriera di protezione – è sulla linea di tiro – utile anche a livello acustico e per il quale sono serviti diversi pareri positivi per procedere. In prima battuta del Mibact e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggisti dell’Umbria: la zona è particolare dal punto di vista idrogeologico ed in questi casi occorre anche il ‘sì‘ da Roma. La movimentazione di materiale roccioso per formare il rilevato è notevole e a gestire tutta la faccenda è Stefano Sebastiani, volto noto del tiro a volo ternano, regionale e nazionale per via dei suoi successi da atleta, nonché collaboratore tecnico per lo skeet per il delegato regionale e provinciale della Fitav; alla ‘Festa del Coni’ 2017 fu premiato come volontario dell’anno ed è facile capire il perché vedendo la situazione de I Moschettieri del Nera. Ad aiutarlo il geometra Mirko Carlini.

In fondo la zona da completare

L’armonizzazione e gli alberi

Ci sono delle prescrizioni – da considerare che il lavoro non sarà questione di mesi, si parla di due/tre anni – che dovranno essere rispettate: «Il telo di polietilene – ha fatto presente il Mibact – dovrà presentare una cromia nella gamma del verde, tale da armonizzarsi con il contesto circostante. Si riconfermano inoltre le indicazioni in merito alla necessità di salvaguardare l’intera fascia di alberature presenti nell’area ed inerbire con essenze arboree autoctone il nuovo terrapieno nel versante prospicente il fiume Nera». Nel progetto originario erano previste anche due aree parcheggio rispettivamente da 6.910 metri e 10.810 metri quadrati. In questo campo si sono allenati anche atleti del calibro di Antoninò Barilla (ternano ‘acquisito’), Diana Bacosi e personaggi quali lo sceicco Al Maktoum e Nasser Al-Attyah.

Il progetto 2011

La fatica

Tutto ciò è utile per migliorare – l’impianto ospita già gare e raduni – l’intera area sportiva sotto il profilo del rumore acustico, della sicurezza e dell’impatto visivo. Il materiale (terra, roccia e pietre) arriva da diverse aree della città (come ad esempio dal quartiere Cospea per via delle opere per la realizzazione della seconda struttura) e deve essere posizionato in modo da creare un rilevato preciso ed uniforme. Gestire e tenere sotto controllo ettari di spazio non è semplice, specie se si è da soli: «Lo faccio perché sono amante di questa specialità – sottolinea Sebastiani – e non ci guadagno di certo e ho iniziato a frequentarlo negli anni ’80. Se non ci sono fondi è difficile andare avanti. Sì, ci sono campi più belli come quello di Todi, ma su Terni c’è solo questo e chiuderlo sarebbe un peccato. Negli anni migliori c’era solo lo skeet e si sparavano 400 mila piattelli l’anno con tre giorni di apertura a settimana. Ora nel campo 1 c’è trap, skeet, elica e percorso, nel secondo percorso, double trap e skeet, al terzo fossa olimpica, skeet, double trap, combat e nell’ultimo fossa universale, combat e skeet. Bene, ora non si arriva a 150 mila piattelli ed è sempre aperto».

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