Terni, ubriaco picchia i familiari: condannato

Due anni di reclusione per un muratore albanese. Contestata l’aggravante di aver agito davanti al figlio minore. 30 mila euro di provvisionale

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Due anni di reclusione oltre ad una provvisionale di 30 mila euro che l’uomo dovrà versare ai propri familiari, in attesa che l’eventuale causa civile determini la cifra complessiva del risarcimento, quantificato dalle vittime in 100 mila euro. Questa la sentenza emessa ieri mattina dal gip del tribunale di Terni, Simona Tordelli, nei confronti di un 50enne di nazionalità albanese che lavora in città come muratore. L’uomo era accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie, del figlio maggiore e del secondo, minorenne, per fatti accaduti nel 2018 e che erano stati seguiti da denunce e indagini da parte della polizia di Stato.

Botte e minacce

In particolare l’uomo, con seri problemi legati all’abuso di alcol, in più di un’occasione – ubriaco – aveva aggredito la moglie, connazionale di 45 anni, con calci e pugni su varie parti del corpo. Stesso trattamento per il figlio maggiore sottoposto, al pari della madre, anche a violenze di carattere psicologico, con ripetute minacce di morte. Fatti che, oltre a causare uno stato di profonda prostrazione nelle persone bersagliate, sarebbero avvenuti anche di fronte agli occhi dell’altro figlio, 14enne, così da configurare per il 50enne anche l’aggravante relativa.

Il processo

In aula il pm Barbara Mazzullo ha chiesto una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione: il giudice ne ha condiviso il punto di vista, optando però per una pena più ‘mite’, ridotta di un terzo anche dalla scelta del rito abbreviato. Scontato l’appello da parte del legale difensore del muratore, l’avvocato Alessio Pressi del foro di Terni, che punta ad ottenere una sostanziale revisione della lettura dei fatti in sede processuale. Ad indagare su quanto denunciato prima dalla donna e poi dal figlio maggiore del 50enne era stata la squadra Mobile di Terni, i cui atti erano poi finiti all’attenzione dell’autorità giudiziaria e quindi del tribunale di Terni. Non risultano misure applicate nei confronti dell’uomo.

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