Un torneo giovanile per tener vivo il ricordo di un giovane ternano scomparso troppo presto – era il 2018 e aveva solo 29 anni – a causa di un male che ho la strappato a familiari ed amici. Il calcio d’inizio c’è stato sabato alle 15 alla presenza del centrocampista della Ternana Antonio Palumbo ed è proseguito anche domenica 22 maggio: è il 1° ‘Memorial Alessandro Miotto’, sviluppato grazie alla volontà del fratello Federico e dei genitori con l’aiuto di Riccardo Zampagna e Michele Carotenuto, rispettivamente direttore tecnico della scuola calcio e vicepresidente della San Giovanni Bosco: l’appuntamento si è svolto allo sport village CSI di via Narni, il Centro sportivo italiano e ha visto trionfare il Campomaggio in finale sul SGB.
LA DONAZIONE DEL 2020 ALL’OSPEDALE DI TERNI
Sport, memoria ed emozione
Il memorial è organizzato all’Asd San Giovanni Bosco ed è dedicato ad Alessandro che, fin quando ha potuto, giocava a calcio. Il torneo è riservato ai classe 2012 e vede impegnate la stessa San Giovanni Bosco (primi calci e pulcini), Nuova Accademia, Campomaggio Collescipoli, Sangemini Sport e Amc98. Alle premiazioni sarà presente la famiglia ed il delegato provinciale del Coni di Terni, Fabio Moscatelli. «È stato poco il tempo per organizzare – le parole di un commosso Federico Miotto, il fratello di Alessandro – ma tanta la voglia, la grinta e la determinazione per portare a termine un evento che avesse lo scopo di ricordare una persona troppo importante per me, la mia famiglia e per chi ha avuto la fortuna di incontrarlo lungo il suo cammino. È stato bello vedere sei squadre che si sono date battaglia su un campo da calcio con in testa solo lo scopo di divertirsi ma di portare comunque a casa il risultato. Complimenti ai ragazzi, alle società, agli allenatori, agli accompagnatori che hanno onorato ancora una volta il fantastico mondo del calcio partecipando al torneo con i loro rispettivi atleti. La commozione era tanta da non riuscire a trattenere nemmeno le lacrime al momento della premiazione. Siamo comunque rimasti lì, davanti a decine di persone, solidi come il marmo, cercando di trattenere ogni singhiozzo e ingoiando bocconi amari». Donata anche una maglia del bomber della Ternana Donnarumma.