Terni, Valentino Carini ha il ‘suo’ campo

Intitolato al tecnico – scomparso nel 2007 – di calcio amatoriale e giovanile il terreno di gioco di via Sant’Efebo

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di S.F.

valentino carini _0367Ha guidato per molti anni squadre di calcio dilettantistiche e giovanili ternane, contribuendo in maniera incisiva e costruttiva alla crescita del movimento locale. E ora, a nove anni dalla scomparsa (21 aprile 2007), Valentino Carini ha il ‘suo’ terreno di gioco: a lui è stato infatti intitolato sabato mattina il campo – 86×43 metri – di via Sant’Efebo.

Alla cerimonia hanno preso parte i familiari di Carini, l’assessore alla toponomastica Francesco Andreani, il presidente dell’Olympia Thyrus – Carini è stato tecnico della San Valentino – Sandro Corsi e il presidente dell’associazione borgo Garibaldi Eraldo Scatolini, oltre ad ex allievi del tecnico e persone che lo hanno conosciuto durante il suo percorso calcistico.

Il figlio Stefano (in mezzo) accanto a Corsi

Il figlio Stefano (in mezzo) accanto a Corsi

Onestà Il figlio, Stefano (con lui anche la sorella di Valentino Carini e il nipote), ha voluto ricordare che il padre «ripagava tutti con la sua onestà, ha sempre svolto l’attività di tecnico senza prendere un soldo; ha tirato fuori delle brave persone oltre che a buoni calciatori, puntando sulla lealtà, la sportività e la partecipazione».

‘Maestro nella vita e nello sport’ Ad aprire era stato Scatolini che, nel fare un sunto del percorso di Valentino Carini, ha ricordato anche simpatici aneddoti legati ai suoi soprannomi verso i calciatori e l’esperienza unghesere – in quel periodo conobbe Ferenc Puskás – al Vasas negli anni ’60. Carini lavorò a lungo per la Bosco.

Il ‘Valentino Carini’ di via Sant'Efebo

Il ‘Valentino Carini’ di via Sant’Efebo

Colonna Corsi ha sottolineato come Carini sia stato un «uomo del popolo, una colonna di un’associazione sportiva e di una comunità», mentre l’assessore Andreani ha posto l’accento sul fatto che «l’amministrazione non ringrazia abbastanza persone così umili e rilevanti per il territorio ternano, ha lanciato un messaggio importante e ora tocca a noi proseguire su quella strada». La cerimonia si è conclusa con la benedizione di padre Velassery Bose George.

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