Terni ‘vista’ da Narni: «Pronto a collaborare»

Il sindaco De Rebotti: «Chi vincerà le elezioni dovrà guardare al territorio, non solo alla città. Unità per centrare obiettivi importanti»

Condividi questo articolo su

La campagna elettorale a Terni vista dalla rocca Albornoziana, da un punto di vista estraneo alla contesa ma interessato ai destini del territorio. A dire la sua sul voto amministrativo ternano è il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, che parte chiarendo: «Conosco quasi tutti i candidati, in primis Paolo Angeletti che è un professionista stimato e che va ringraziato per essersi messo a disposizione in una fase così delicata per il centrosinistra. Allo stesso modo sono pronto a collaborare, con la massima disponibilità, con chiunque dovesse vincere. Perché con la necessaria unità si possono centrare obiettivi importanti per ripartire».

Fair play «Di questa campagna elettorale – dice De Rebotti – sto apprezzando il rapporto fra i candidati, improntato alla civiltà. Spero che questo trend prosegua perché in politica, così come nella vita di ogni giorno, il riconoscimento dell’altro è importante. Grazie, anzi, a chi ci mette la faccia: per Terni credo si tratti di un messaggio di fiducia fondamentale».

Terni ‘locomotiva’ Dopo le premesse, il primo cittadino di Narni guarda avanti, a ciò che il futuro ‘collega’ dovrà fare: «Chi vincerà, non sarà solo il sindaco di una città ma, dal mio punto di vista, avrà un compito aggiuntivo. Quello di mettere Terni nelle condizioni di recitare un ruolo da ‘locomotiva’ del territorio, perché di questo abbiamo bisogno. La dimensione dell’amministrazione non è più soltanto quella cittadina ma interessa, in questo caso, tutto il ‘sud’ dell’Umbria che ha bisogno di tornare ad essere autorevole nei gruppi dirigenti che lo rappresentano e, soprattutto, unito nelle ricette da mettere in campo».

Unità «La risorse che arriveranno – chiarisce De Rebotti – mi riferisco all’area di crisi industriale complessa, al piano periferie, ad Agenda urbana, sono importanti ma da sole non risolvono i problemi se manca una comunità territoriale ampia in grado di metterle a frutto. Dobbiamo, anche su questi fronti, saper coniugare industria manifatturiera e tutela dell’ambiente: a differenza degli anni ’60 e ’70, oggi abbiamo gli strumenti normativi ed economici per rendere ambientalmente compatibile questa parte fondamentale dell’economia».

«Si chiuda la stagione dei contributi» «Ciò vale a maggior ragione per quegli ambiti praticamente inesplorati che riguardano la valorizzazione del patrimonio, culturale, naturalistico ed enogastronomico. In una parola, il turismo. Qui il ‘pubblico’ non può sostituirsi al privato, a chi sa fare impresa e deve avere il coraggio di investire. Gli enti devono però dare un supporto cruciale attraverso opere di recupero e valorizzazione, manutenzioni e infrastrutture. Bisogna uscire dalla stagione dei contributi, per spingere al massimo le capacità e le competenze di ciascuno. In questo senso, dopo il voto, andrà ripreso un discorso interessante qual è quello avviato dalla Camera di commercio di Terni sulle ‘terre di San Valentino’».

Produrre progetti «Ai nostri territori serve l’ambizione e la capacità di credere nelle proprie capacità – osserva il sindaco di Narni – che ci sono e sono tangibili. Basta piangerci addosso. Ad esempio sul tema della mobilità alternativa che riguarda tutti, i cittadini, chi lavora, i turisti, possiamo costruire percorsi virtuosi anche sul piano ambientale. Ma anche i servizi, quelli sanitari territoriali e di prossimità, dobbiamo rispondere alle reali esigenze dei cittadini che spesso vanno oltre la collocazione fisica dei presidi. Anche per questo continuo a sostenere che il futuro ospedale di Narni-Amelia non possa che diventare il ‘Santa Maria Due’».

«Coraggio e idee» «A fronte di tutto ciò, serve una regìa territoriale che ci faccia uscire dalle mura dei nostri comuni e ci proietti in una dimensione di collaborazione e condivisione: l’unica possibile per fare il salto di qualità e avanzare progetti e idee su base regionale, con un’autorevolezza nuova. Il concetto di ‘Regione matrigna’ resta banale se non sappiamo rimboccarci le maniche. Eppure il ternano-narnese-amerino ha tutte le carte in regola per recuperare un ritardo, ad oggi, oggettivo. Servono coraggio e idee per avere più voce in capitolo. Penso anche all’università, dove Narni vanta numeri e qualità importanti di cui anche Terni, in un’ottica di sviluppo della presenza accademica, può beneficiare».

Nuovo modello amministrativo Ambizione, unità e idee per il sindaco narnese. A parole è tutto semplice: «Nella realtà sicuramente molto meno – conclude Francesco De Rebotti – ma bisogna guardare avanti, anche ad un territorio che superi le suddivisioni attuali per fare ‘massa critica’. Per costruire un nuovo modello, anche amministrativo, che segua la naturale evoluzione del contesto sociale, politico ed economico. So bene quanta determinazione serva per perseguire anche un solo obiettivo fra quelli citati, ma solo coinvolgendo i territori, i cittadini, spiegare cosa può essere fatto, decidere insieme a loro e – soprattutto – farlo, possiamo uscire dallo stallo attuale».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli