Tre imprenditori dei trasporti arrestati

Foligno, contestata la bancarotta fraudolenta. Beni e profitti distratti per aprire nuove società ‘pulite’. Maxi debito con l’erario

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Tre imprenditori della provincia di Perugia, operanti nel settore dei trasporti, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza per bancarotta fraudolenta. L’indagine è stata condotta dai militari della compagnia di Foligno e dalla sezione polizia giudiziaria presso la procura perugina. Nei confronti dei tre sono stati applicati gli arresti domiciliari.

Fallimenti all’origine

L’inchiesta trae origine dall’approfondimento degli atti confluiti nelle procedure fallimentari che hanno riguardato due società operanti nel settore degli autotrasporti, entrambe riconducibili al medesimo gruppo familiare, in cui i tre imprenditori hanno ricoperto, nel corso degli anni, la carica di amministratore.

Il ‘sistema’

Gli ulteriori accertamenti svolti dai finanzieri del comando provinciale di Perugia hanno fatto emergere una serie di condotte dissipative e distrattive perpetrate dai tre indagati, con l’evidente scopo di trarre profitto dalla spoliazione delle società di volta in volta gestite e di continuare l’attività imprenditoriale mediante nuovi soggetti societari ad essi riconducibili, ai quali i beni delle entità fallite venivano ceduti per importi notevolmente inferiori al loro valore reale e in totale evasione delle imposte e dei contributi.

7 milioni di debiti con l’erario

In particolare, questo schema delittuoso ha portato nel tempo ad accumulare debiti nei confronti dell’erario, per il mancato pagamento delle imposte dal 2008 al 2015, pari a circa 7 milioni di euro.

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