Umbria, convenzioni su trapianti di fegato

Regione: «Da stipulare con le regioni limitrofe, tenendo conto dei flussi attuali di pazienti e attuare opportune misure»

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È stata approvata all’unanimità, dalla terza commissione consiliare, una proposta di risoluzione che impegni la Giunta regionale a «stipulare convenzioni per i trapianti di fegato con le regioni limitrofe, tenendo conto dei flussi attuali di pazienti e ad attuare le opportune misure affinché tutti gli interventi di trapiantologia siano obbligatoriamente registrati presso il Centro regionale trapianti, per finalità statistiche e di monitoraggio».

Le convenzioni Il presidente della commissione, Attilio Solinas, ha fatto notare che «nella regione Umbria esiste una sola convenzione per il trapianto di fegato, stipulata tra le aziende ospedaliere di Perugia e Terni con l’ospedale Umberto primo di Roma, nella quale si prevede che gli organi donati dai cittadini umbri vadano ai centri trapiantologici del Lazio», ma risulta che «negli ultimi 5 anni la grande maggioranza dei pazienti residenti in Umbria che hanno avuto la necessità di un trapianto epatico sono stati indirizzati o si sono direttamente rivolti al Centro trapiantologico di Ancona e ad altri centri delle regioni limitrofe. Inoltre, alcuni trapianti di fegato sono stati effettuati senza un’opportuna comunicazione al centro di riferimento regionale».

Discriminazioni e violenze La commissione ha anche deciso di affidare l’approfondimento sul disegno di legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale ad un’apposita sottocommissione, composta dal presidente Solinas, dal vicepresidente Sergio De Vincenzi (RP) e da Maria Grazia Carbonari (M5S). È stato il consigliere Silvano Rometti, in qualità di capogruppo dei Socialisti e riformisti, a chiedere «la trasformazione dell’atto dalla sede redigente alla sede referente». Entro il 31 ottobre prossimo la sottocommissione dovrà riferire sulla fattibilità e sui possibili percorsi di attuazione del disegno di legge.

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