Umbria, covid: i cimiteri restano chiusi

Prefetture ribadiscono la linea di fermezza, Anci chiede chiarimenti al ministero della salute

Condividi questo articolo su

di F.L.

Sì a passeggiate e corsette nei parchi pubblici – almeno in quelli che riapriranno i cancelli -, no alle visite ai defunti. Salvo nuove disposizioni, bisognerà ancora attendere oltre il 4 maggio per tornare nei cimiteri, a Terni ma anche negli altri comuni umbri, visto che il decreto governativo del 26 aprile non ne consente la riapertura. Anche le prefetture, solo pochi giorni fa, hanno ribadito il concetto, l’Anci ha chiesto nel frattempo ulteriori chiarimenti e studia alcune linee guida per permettere entrate disciplinate.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Argomento sentito e dibattuto

Tanti coloro che, comprensibilmente, fremono per poter tornare a portare un fiore o a recitare una preghiera davanti alle tombe dei propri cari, una lontananza resa ancora più dolorosa per chi proprio in queste difficili settimane ha perso parenti e amici e non ha potuto dare loro l’ultimo saluto che meritavano. Sul punto della chiusura dei cimiteri il presidente di Anci Umbria e sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, spiega che, preso atto delle indicazioni delle prefetture, «solo state chieste delucidazioni al ministero della salute per poterli riaprire rispettando tutte le procedure di sicurezza». Emblematico il caso di San Giustino, dove il 26 aprile il sindaco aveva disposto la riapertura del campo santo comunale, salvo poi dover fare dietrofont il giorno stesso dopo l’intervento della prefettura. Il nuovo dpcm non sembra risolvere una questione così sentita. Alcuni sindaci, come già fatto ad Arrone da Fabio Di Gioia e come dovrebbe fare anche ad Amelia Laura Pernazza, hanno optato o opteranno per la possibilità di far entrare nei cimiteri almeno i fiorai che, su indicazione dei clienti, possono portate i fiori sulle tombe.

Latini: «Norme nazionali impediscono l’apertura. Ma ci stiamo lavorando»

«So bene quanto il culto dei nostri defunti sia un tema che sta a cuore a tutte le famiglie ternane e comprendo, anche a livello personale, il disagio di tanti cittadini e cittadine che non possono ancora recarsi nei cimiteri comunali per raccogliersi sulle tombe dei loro cari come facevano normalmente». A parlare è il sindaco di Terni Leonardo Latini che nelle scorse settimane e anche in questi giorni continua una costante interlocuzione con la prefettura e – attraverso Anci Umbria e il suo presidente De Rebotti – con il ministero competente, per cercare di individuare una soluzione ragionevole, ma legittima, al problema sollevato da molti cittadini.
«La chiusura dei cimiteri – ribadisce il sindaco – non dipende direttamente dal Comune. Ci sono disposizioni nazionali in materia e in particolare la circolare del ministero della Salute dell’8 aprile 2020 nella quale sono contenute numerose indicazioni riguardanti i vari ambiti del settore funerario, dell’attività cimiteriale valide per l’intero territorio nazionale e la cui efficacia – vi è scritto tra l’altro – deve essere estesa per almeno trenta giorni dopo la fine della fase di emergenza sanitaria. Tra le linee direttrici di questa circolare c’è anche l’obbligo di chiusura al pubblico dei cimiteri». Il primo cittadino assume però un impegno diretto: «Come detto, stiamo lavorando, insieme ad altri comuni per cercare di trovare soluzioni e risposte alle richieste dei cittadini. Intanto, grazie allo sblocco dei cantieri, i nostri tecnici hanno verificato che la manutenzione dei cimiteri rientra nei codici Ateco ammessi e quindi potranno riprendere le attività di manutenzione nei cimiteri sia quelle straordinarie programmate dall’ente che quelle private anche ordinarie, seppur – in questi casi – previa autorizzazione da richiedere agli uffici cimiteriali. Anche questo, per certi versi, è un modo per salvaguardare i luoghi dove sono custoditi i nostri cari. Purtroppo però ad oggi nei vari confronti istituzionali che abbiamo avuto, ogni altra forma di onoranza funebre alle tombe, anche per delega, non è stata ritenuta compatibile con la normativa, almeno per quel che riguarda i cimiteri di Terni, in considerazione della loro ampiezza e numerosità. Continueremo a verificare la situazione».

Gentiletti: «Almeno fate entrare i fiorai»

Sulla questione cimiteri interviene il consigliere comunale di Terni, Alessandro Gentiletti (Senso Civico): «Tanti cittadini chiedono di riaprire i cimiteri ma dal 4 continueranno a restare chiusi, a differenza dei parchi. Avevo proposto nel periodo pasquale di prevedere almeno per i fiorai la possibilità di entrare nei cimiteri comunali per portare fiori alle tombe da parte di quei ternani che lo desideravano. Una iniziativa – afferma Gentiletti – che reputavo utile ai cittadini e alla nostra economia. Ho depositato un’interrogazione a risposta scritta per capire perché non è stato possibile farlo nel periodo pasquale, visto che nell’immediatezza l’amministrazione si era resa disponibile ma poi ha fatto dietrofront e visto che altre amministrazioni lo hanno realizzato. Ripeto la richiesta oggi, considerando che altri comuni come Amelia ed Arrone lo faranno. Chiedo che l’amministrazione – conclude l’esponente di Senso Civico – si attivi velocemente per permettere anche ai cittadini ternani di inviare fiori ai loro cari e far entrare i fiorai nei cimiteri dopo il 4 maggio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli