Timidi segnali di ripresa per il manifatturiero anche se tra gli imprenditori prevale la cautela. «Rispetto al primo trimestre 2016 – precisa il presidente di Unioncamere Umbria, Giorgio Mencaroni – ci sono dati sicuramente migliori. Con l’inizio dell’anno si erano messi in discussione i buoni risultati raggiungi nella seconda metà del 2015. Ci sono, invece, segnali di ripresa o quanto meno segni positivi soprattutto a livello congiunturale, mentre a livello tendenziale, confrontati quindi con il secondo trimestre 2015, ciò si verifica solo per taluni settori e per taluni indicatori».
Questi sono i risultati principali dell’indagine congiunturale al secondo trimestre del 2016 realizzata da Unioncamere Umbria inserita nel Sistema statistico nazionale (Sistan) su un campione di 279 imprese del settore manifatturiero e 135 del settore commercio. «Attendiamo ora di vedere come il sistema economico regionale reagirà ai recenti eventi sismici che avranno ripercussioni in tutto il territorio e in tutti i settori. Il sistema camerale umbro farà del suo meglio per sostenerli».
Manifatturiero +4,3% è il valore della produzione rispetto al I trimestre 2016 (bene il tessile con +9% e le industrie elettriche ed elettroniche con+8,3%). Produzione con segno più anche nel confronto col II trimetre 2015 con un più contenuto +1,4% (unici valori negativi industrie del legno e del mobile e industrie meccaniche entrambe intorno al -1%). A livello dimensionale unico dato negativo è quello delle imprese da 0 a 9 addetti rispetto al II trimestre 2015 con un -1,4%.
Il fatturato è positivo del +4% rispetto al trimestre precedente – unico valore negativo quello delle industrie alimentari con -0,4%. Rispetto al II trimestre 2015 il valore è -0,3% con maggiori settori interessati dal segno negativo e quindi industrie elettriche ed elettroniche (-7,5%) altre industrie (-3,7%), industrie meccaniche (-2,7%) e industrie del legno (-2,8%). Meglio il fatturato interno (+3,9% su I trimestre 2016 e 0 su II trimestre 2015), mentre il fatturato estero, dopo la battuta di arresto del trimestre scorso (-1,5% e -0,2%) è positivo quanto meno a livello congiunturale del +4,1% mentre a livello tendenziale segna un -1,8%.
Gli ordini in totale segnano un +4,3% rispetto al trimestre precedente e un più contenuto ma sempre positivo +0,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, con valori positivi sia come ordinativi interni che esteri.
L’occupazione Valori positivi complessivamente anche per l’occupazione (+ 0,7%) nel confronto con il primo trimestre 2016, mentre rimane negativo il confronto con il II trimestre 2015 (-0,5%), eccezion fatta per industrie alimentari (+3%) e industrie meccaniche con +4,4%.
Commercio La situazione relativa al settore del commercio migliora in parte solo in relazione al trimestre precedente mentre segna nei totali tutti segni negativi a livello tendenziale. Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari eccezion fatta per un +1,0% dell’occupazione rispetto al trimestre precedente (e un timido 0,2% del prezzo delle vendite sempre sul II trimestre 2015), registra un andamento delle vendite negativo di – 0,4% e di -2,7 % (rispettivamente a livello congiunturale e tendenziale). Negativi anche gli ordinativi ai fornitori (-1,5% su I trimestre 2016 e -1,8% su II trimestre 2015) e l’occupazione (-6,0% sul II trimestre 2016). Il commercio al dettaglio non alimentare segna come unico valore positivo rispetto al II trimestre 2015 un +0,4% del prezzo delle vendite, mentre rispetto al trimestre precedente sono positivi l’andamento delle vendite (+2,1%) e gli ordinativi ai fornitori (1,2%).
Per gli ipermercati bene l’occupazione con +1,1% sul trimestre precedente e +2,8% sul II trimestre 2015, con un andamento delle vendite che se positivo sul trimestre precedente +0,6% è di -1,2% sul II trimestre 2015 A livello dimensionale le imprese che soffrono meno sono quelle da 10 a 49 addetti: rispetto al trimestre precedente si registra un +2,8% delle vendite e un +3,8 degli ordinativi (unico dato negativo quello dell’occupazione con -0,8%); rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente le vendite segnano un +1,5%, il prezzo delle vendite un +0,3%, gli ordinativi un +1,8% e l’occupazione un +2,4%.
Previsioni Per il trimestre successivo, così come evidenziato anche nelle indagini dei trimestri precedenti, al momento dell’intervista gli imprenditori intervistati non sembravano prevedere particolari cambiamenti e le loro risposte sono tutte orientate verso una situazione di sostanziale stazionarietà sia per il settore manifatturiero che per quello del commercio.