Umbria, un miliardo speso al gioco

Presentato a Villa Umbra il ‘Piano operativo regionale per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d’azzardo patologico’

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Un miliardo e 36 milioni di euro. Sarebbe la somma che gli umbri hanno speso in giochi e lotterie nel 2014. Si stima ci siano circa 10 mila umbri con un profilo di gioco problematico, che dovrebbero essere raggiunti da iniziative di prevenzione o servizi di trattamento, e dalle ultime rilevazioni risulta un incremento degli utenti in trattamento, dal 2013 al 2014 nelle Usl dell’Umbria, che vanno dal 18% al 110%.

Il ‘piano’ I dati sono stati resi noti nel corso della presentazione, a Villa Umbra, nella sede della Scuola umbra di amministrazione pubblica, del ‘Piano operativo regionale per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d’azzardo patologico’ adottato dalla giunta regionale dell’Umbria e presentato dall’assessore Luca Barberini: «Oggi partiamo con la prima attività di attuazione della Legge sul contrasto alla ludopatia – ha detto in apertura dei lavori – e affermiamo con convinzione e coraggio che la nostra è una regione ‘No Slot’, che combatte per superare queste problematiche che stanno colpendo fette importanti della nostra popolazione. Questa attività è il frutto di un grande sforzo di collaborazione – ha proseguito Barberini – fra Regione, Aziende Sanitarie, prefetture, forze dell’ordine, enti locali ed il mondo delle scuole, per cercare di fornire strumenti necessari al superamento di questo grave fenomeno. Nella sostanza Umbria No Slot sta a significare che non vogliamo nascondere il problema, ma vogliamo trovare una soluzione di sostegno a quelle persone che vivono questa difficoltà».

Le problematiche Nel corso della sessione introduttiva, coordinata da Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola, è stato sottolineato che «il gioco d’azzardo problematico ha visto negli ultimi anni in Italia un’espansione travolgente, trasversale a tutte le fasce d’età e condizioni socioeconomiche, riconducibile a fattori molteplici tra cui la crescita dilagante di un’offerta estremamente differenziata di giochi legali, sostenuta da pervasive campagne pubblicitarie. Il Piano operativo regionale dà attuazione, in maniera dettagliata e coordinata, agli adempimenti previsti dalla legge regionale ed è stato elaborato da un gruppo di lavoro della struttura regionale composto da un ampio numero di servizi. Ad oggi, è stato attivato, in forma sperimentale, il centro di riferimento regionale per il trattamento del gioco d’azzardo patologico; in tutte le Aziende sanitarie, inoltre, sono stati offerti punti di accoglienza per rispondere ai bisogni dei giocatori patologici».

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