Urologia a Terni, intervento innovativo

L’equipe diretta dal dottor Carlo Nico ha utilizzato il robot Da Vinci XI per una nefroureterectomia radicale. In campo il dottor Pansadoro

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Per la prima volta all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni, venerdì 26 luglio, è stato eseguito un intervento di nefroureterectomia radicale robotica con il robot da Vinci XI dall’equipe chirurgica della struttura complessa di urologia diretta dal dottor Carlo Nico. Il dottor Alberto Pansadoro, urologo che ha eseguito l’operazione, ha sfruttato al meglio la tecnologia robotica in questo caso particolarmente complesso.

I vantaggi

Grazie all’impiego del più recente modello di robot Da Vinci XI, di cui l’azienda è dotata, ha potuto asportare rene e uretere del paziente posizionando una sola volta il robot e senza la necessità di eseguire un secondo ‘docking’ della macchina. Questo intervento infatti prevede l’asportazione di due strutture anatomiche, il rene e l’uretere fino al suo ingresso in vescica in un unico pezzo, e necessita un campo operatorio molto ampio che solitamente richiede un riallineamento del robot.

Tecnologia al servizio di medici e pazienti

Per questo caso così particolare il dottor Pansadoro ha utilizzato un innovativo strumento robotico il ‘vessel sealer’ che permette al contempo di coagulare e sezionare i piccoli vasi fino a 5 millimetri, riducendo così i sanguinamenti intraoperatori. «Alla fine dell’intervento il paziente aveva perso 50 centilitri di sangue – afferma il dottor Pansadoro -, una quantità praticamente assente. Dettaglio fondamentale in questo caso poiché il paziente aveva una serie di problematiche cardiologiche importanti per le quali le perdite ematiche dovevano essere ridotte al minimo. Il robot è una macchina bellissima, ma come ogni strumento chirurgico va saputo usare: serve una preparazione approfondita ed una’esperienza importante in chirurgia mininvasiva e robotica per eseguire in sicurezza interventi ad elevata complessità come questo».

A casa dopo quattro giorni

Questo tipo di chirurgia accelera notevolmente i tempi di recupero postoperatori riducendo così la degenza e offrendo al paziente una convalescenza indolore permettendogli di ritornare al più presto alla vita di tutti i giorni. Proprio per questo il paziente è potuto tornare a casa solo dopo quattro giorni da un intervento così complesso.

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