Solo il set completo di posate aveva un valore stimabile intorno ai 250 euro. Ma c’erano anche 14 bottiglie di vino pregiato chiuse in una valigetta, due orologi di marca, un computer portatile, due smartphone e una chiavetta usb.
Bottino Questa la refurtiva rintracciata dalla polizia di Stato a seguito di un controllo all’interno del piazzale Umbria Jazz, a Perugia, dove gli agenti hanno fermato due albanesi di 27 e 33 anni – quest’ultimo già gravato da vari precedenti – in attesa, secondo la loro versione, di un amico che doveva andarli a prendere in auto. Ma il loro racconto non ha convinto gli agenti che gli hanno chiesto di ‘vuotare le tasche’.
Nell’auto Uno dei due è stato trovato possesso della chiave di un’autovettura, anche se entrambi si erano affrettati a dichiarare di essere arrivati fin lì a piedi. Non distante, però, gli uomini della Volante hanno individuato un’utilitaria con targa italiana e intestata ad una 29enne rumena che si è ‘magicamente’ aperta con la chiave di cui sopra. All’interno c’era quello che agli agenti è subito sembrato l’ingente bottino di qualche furto appena commesso. Materiale su cui i due non hanno saputo fornire alcuna spiegazione. Da qui la denuncia per ricettazione.
Espulsione Non è andata meglio ad un tunisino di 42 anni che, nel corso di un’altra attività della polizia, è stato espulso dall’Italia come misura alternativa al carcere. Lo straniero, pregiudicato per reati di falso in atto pubblico e utilizzo di monete false, era stato già condannato dal tribunale di Imperia nell’agosto 2015. In carcere, a Siena, era stato raggiunto da un altro provvedimento per gli stessi motivi e, arrivato nei mesi scorsi a Capanne, è stato preso in carico dall’ufficio immigrazione che ha avviato le procedure per il suo rimpatrio. Accompagnato a Milano, l’uomo è stato imbarcato su un volo diretto a Tunisi.
