Assisi chiama Perugia: «Dove sono i soldi?»

La polemica tra i due Comuni – sul milione di euro concesso dal Mibact e mai spartito – si inasprisce: il PD perugino si schiera

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La querelle va avanti da oltre un anno ed è relativa al milione di euro ricevuto da Perugia come ‘premio di consolazione’ ricevuto dal Mibact per la sconfitta nella corsa a Capitale europea della cultura.

Federico Masciolini

Federico Masciolini

Le polemiche Da tempo si sono levate voci discordanti, a Perugia – tra chi chiedeva spiegazioni e chi le dava – ma poi l’area del malumore si è allargata e Federico Masciolini, capogruppo del PD nel consiglio comunale di Assisi, aveva presentato un atto nel quale chiedeva al sindaco ed alla giunta di cercare di capire come mai alla città serafica non sia mai arrivato il becco di un quattrino, visto che per quella candidatura era addirittura nata una Fondazione PerugiaAssisi 2019 che, nei mesi successivi, diventò il braccio operativo della missione.

Tommaso Bori

Tommaso Bori

L’impegno Ora, visto che il consiglio comunale di Assisi ha approvato all’unanimità la mozione di Masciolini, «nella quale si chiede che, nel rispetto del principio di leale collaborazione, la città di Perugia riconosca alla città di Assisi il ruolo (e relative risorse) che le spetta per aver contribuito al rafforzamento della candidatura a Capitale europea della cultura – fanno notare due consiglieri comunali perugini del PD (Tommaso Bori e Sarah Bistocchi) – abbiamo già presentato una richiesta di attivazione per verificare la regolarità della destinazione e gestione del contributo, così da garantire un impiego trasparente e tracciabile, in linea con i dettami ministeriali, con il dossier di candidatura e nel rispetto dei vari enti e soci che hanno contribuito al riconoscimento del titolo di Capitale italiana della Cultura».

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Assisi

Richieste reiterata I due consiglieri comunali perugini ricordano di aver già chiesto chiarezza in passato, ma che «non ha portato avanti nessun percorso di partecipazione, trasparenza e condivisione. Ha optato, invece, per una selezione basata unicamente su decisioni discrezionali, non pubblicizzate, senza coinvolgimento né della cittadinanza né della città, azzerando in tal modo il dossier con cui è stato ottenuto il finanziamento, che è stato addirittura riscritto senza alcun contatto con i soggetti (enti, istituzioni, organizzazioni, fondazioni ed associazioni) che hanno promosso la candidatura. A queste nostre richieste mai ascoltate, oggi si aggiungono anche quelle del Comune di Assisi, che dichiara, inoltre, un atteggiamento di totale chiusura da parte della giunta di Perugia, che rischia di gravare in maniera rilevante sulle molte sinergie, attivate ed attivabili in futuro, tra le due città, oltre che sui rapporti di collaborazione che si spera possano continuare a vedere Perugia ed Assisi protagoniste nel panorama turistico-culturale della nostra Regione e del nostro Paese».

 

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