Leonessa ‘vuole’ Terni: «Votiamo»

Nasce un comitato referendario che propone il passaggio dei piccolo Comune del Lazio con l’Umbria

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del Comitato referendario ‘Tutti siAmo Leonessa’
Francesca Cesaretti, Tiziana Boccanera, Valentina Milano, Antonio Zelli, Carlo Fornari, Gabriele Cesarini, Giuseppe Rauco, Mario Polia

La proposta che vi preghiamo di prendere in considerazione non è politica: siamo un libero Comitato di cittadini leonessani, uniti dal comune Amore per la propria terra. Ci rivolgiamo a tutti i nostri paesani perché prendano coscienza di quanto, molto presto e in modo inevitabile, accadrà a tutti noi.

LA SITUAZIONE ATTUALE
Da 40 anni, il territorio reatino è stato condannato a un inesorabile declino e ha visto lentamente morire tutto il tessuto imprenditoriale: industria, agricoltura, commercio, turismo. Dopo anni d’irresponsabile abbandono l’ennesimo colpo è inferto dall’abolizione delle province.
Sostituite dagli “Enti di Area Vasta”, sottratti al controllo diretto dei cittadini, avranno competenza nella Difesa Ambientale ,dei Trasporti , della Viabilità, dell’assistenza agli Enti locali e delle pari opportunità . Tutte le altre attività delle ex-province verranno svolte dai Comuni e dalla Regione.
Attualmente la Dirigenza delle autorità locali, Prefettura, Questura, Vigili del fuoco è già stata trasferita a Viterbo o in procinto di esserlo.

NEL BREVE TERMINE
Il disegno di legge di ristrutturazione delle regioni, ad oggi a la Camera, prevede la divisione dell’Italia in 12 macroregioni. Rieti e la sua ex-provincia, dunque anche Leonessa, faranno parte della “Regione Adriatica”, con l’Abruzzo, Marche e Molise. Il capoluogo della “Regione Adriatica” sarà, probabilmente, Pescara, centro maggiore di questo accorpamento.

LA NOSTRA PROPOSTA
Facendo leva sulla volontà popolare sancita e difesa dalla Costituzione, prima che i politici decidano in base ai loro interessi e a quelli dei macro-organismi che rappresentano, intendiamo proporre un referendum che permetta a Leonessa di far riferimento non alla distante ed estranea Viterbo, o in futuro alla lontanissima Pescara ma alla vicina Terni e all’Umbria. Se ci muoviamo in tempi brevi, possiamo ancora scongiurare il pericolo del decentramento in una sede così lontana, evitando la scomodità e l’umiliazione che ne derivano.

Perché per noi Terni è preferibile a Viterbo:

Per la minore distanza: la strada che passa per Polino permette di raggiungere Terni in soli trenta minuti.

Per la Sanità: la sanità umbra e, in particolare, quella ternana offre un servizio qualificato e attento, come sanno molti leonessani che già ne usufruiscono.

Per l’Istruzione: oltre a scuole superiori di vario genere, Terni conta anche la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Infermieristica, Ingegneria ed Economia, tutte facenti parte dell’Università di Perugia.

Per il Turismo: il turismo religioso,naturalistico,artistico ed architettonico, enogastronomico e sportivo, attirano milioni di persone ogni anno e in tutte le stagioni.

Per l’industria, il commercio e le possibilità di sviluppo del territorio.

Per le Infrastrutture: oltre ad essere servita dalla ferrovia che immette al nodo di Orte ai treni veloci, Terni conta con un servizio di trasporti efficiente e in continua espansione ed è collegata con una rete viaria e autostradale di primaria importanza.

Per la storia in comune: la nostre più lontane radici storiche e culturali sono umbro-sabine; le relazioni tra territorio leonessano e umbro sono state sempre consistenti; le tradizioni sono esattamente comparabili.

Terni cosa ne pensa?

Con l’annessione del territorio di Leonessa e di quello sabino, l’Umbria rafforzerebbe la sua presenza nella Macroregione Appenninica e sarebbe in grado di bilanciare la preponderanza della Toscana; il territorio ternano acquisirebbe inoltre un’area montana importante con conseguente espansione del turismo e delle attività commerciali collegate alla Montagna. Leonessa, col suo consistente patrimonio storico, religioso e naturalistico, sarebbe inclusa nei notevoli flussi del turismo umbro e in quello, specialmente fiorente, della limitrofa Valnerina.

CHE DOBBIAMO FARE

Dobbiamo esprimere la nostra volontà di cambiamento attraverso la raccolta di firme su un testo di delibera comunale di iniziativa popolare per avviare la procedura che permetterà di indire il referendum. Occorre portare la politica ad agire come espressione del popolo sovrano. Facciamo tutto ciò per il nostro bene e per quello dei nostri figli.

 

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