Ternana, retrocessione La strada è giusta

Penultima al giro di boa, stessi errori e stesse parole da inizio stagione: squadra allo sbando, ora serve un super girone di ritorno. Carbone: «Cresciuti in maniera continua»

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di S.F.

Lega Pro, la strada è quella giusta. Una Ternana di tante parole, messaggi d’ottimismo e buoni propositi, poi alla prova sul campo spuntano superficialità, pressappochismo e, troppo spesso, impreparazione: la sconfitta con l’Ascoli, la più grave per rilevanza e tempistica, manda in soffitta il quinto peggior girone d’andata di sempre – serie B – nella storia delle ‘Fere’. Meno di un punto di media a gara al giro di boa, uno score che per i rossoverdi è valsa la retrocessione al termine del campionato in tre precedenti su quattro. Una Ternana dalle molteplici contraddizioni e nel baratro.

LA PARTITA

Male Falletti

Male Falletti

La Ternana 2016-2017 è stata ‘riassunta’ in maniera perfetta nella sfida di venerdì sera, specie nel primo tempo. In più di un’occasione – anche in campo aperto e in transizione offensiva – i rossoverdi si sono scontrati tra loro o, senza alcun tipo di pressione avversaria, non c’è stata comprensione reciproca nello sviluppare l’azione. Di fatto per larghi tratti del match la Ternana è stata in grado di creare qualcosa solo tramite calci piazzati o, peggio ancora, corner: altro, perenne difetto della squadra targata Benito Carbone, mai migliorato in questo aspetto – fatta eccezione per un paio di partite con Zanon a calciare – dall’avvio del campionato. Passando alla difesa, il dato già di per sé è eloquente: 30 reti al passivo, solo il Trapani è riuscito a fare di peggio. E, in tal senso, non potevano mancare le ‘classiche’ uscite palla al piede finite in un regalo per i rivali: anche in questo caso Ternana recidiva. Nuovo reset in vista?

LA GALLERY DI ALBERTO MIRIMAO

Rosso diretto per Zanon

Rosso diretto per Zanon

Il rosso a Zanon configura un altro elemento caratteristico – al di là di più di qualche arbitraggio disastroso – della Ternana del 45enne di Bagnara Calabra: il nervosismo e la mancanza di malizia in molti dei suoi elementi. E se il capitano della squadra si lascia andare ad un gesto (non il primo) di pura frustrazione in quel momento del match, per Carbone i segnali non possono essere di certo positivi. Rossoverdi che – record negativo – chiudono il girone d’andata con la peggior situazione disciplinare.

INSULTI E CRITICHE A FINE PARTITA DALLE CURVE, VIDEO

BENITO CARBONE: «ECCO COSA SALVO E COSA GETTO DEL GIRONE D’ANDATA», VIDEO

Il messaggio per Simone Longarini

Il messaggio per Simone Longarini

La gestione dei cambi Insufficienti e, in alcune partite, illogici le decisioni in riferimento ai cambi a partita in corso. Ok l’esperienza, ok il supporto psicologico, ma portare in panchina Coppola nonostante l’impossibilità di giocare è apparsa una scelta quantomeno curiosa, considerando soprattutto che la rosa è già ‘corta’. Gli inserimenti in sequenza di Di Livio (al posto di Palombi, pessima l’attuazione del laziale), Battista e Dugandžić (reinserito un attaccante dopo averne tolto uno per dare spazio ad un trequartista/esterno) non hanno di fatto spostato nulla.

MANUEL COPPOLA: «ESAME DI COSCIENZA PER TUTTI», VIDEO

Avenatti: niente doppia cifra nel girone d'andata

Avenatti: niente doppia cifra nel girone d’andata

‘Accerchiato’ Partendo dal presupposto che tutti i guai, al solito, sono nati dalla gestione societaria in estate, per Benito Carbone il ‘piatto’ è servito: dall’ottimismo smisurato di inizio stagione alla necessità di ‘restringere’ il campo d’azione dei tifosi durante gli allenamenti onde evitare spiacevoli inconvenienti (leggasi attacchi fisici, oltre che verbali). Venerdì sera testa bassa, insulti dalle curve e scuse per tutti, film già visto in stagione. Il problema è che ripeterlo – atto dovuto e, nel caso della Ternana, scontato in questo periodo – come un ‘mantra’ è un altro pessimo segnale. Jacopo Petriccione, non una novità, l’unico a salvarsi dalla mediocre performance complessiva del ‘Liberati’.

Il peggior girone Venti punti, appena quattro vittorie, scontri diretti quasi tutti persi e 0.95 di media punti. Numeri che valgono alla Ternana 2016-2017 il quinto peggior score in serie B al termine del girone d’andata: peggio solo nelle stagioni 2001-2002 (rossoverdi retrocessi e poi ripescati, 15 su 19), 1998-1999 (18 punti in 19 gare, media 0.94, salvezza), 1992-1993 (9 su 19, retrocessione) e 1979-1980 (18 su 19 calcolando i tre punti per la vittoria, retrocessione). Uno ‘storico’ indicativo. Tempo di azzerare proclami e cambiare passo, con umiltà. Né scalate né esplosioni insomma.

L’up di Carbone Nonostante tutto il tecnico calabrese, tracciando un breve bilancio del suo girone d’andata, spiega che «di positivo c’è il fatto che siamo cresciuti in maniera continua, sotto l’aspetto della mentalità e del gioco. Lo abbiamo sempre dimostrato e sono felice che i ragazzi mi abbiano seguito, acquisendo i concetti che ho voluto e porterò avanti fino all’ultimo giorno che sarò a Terni».

0 su 9 e pessima chiusura per la Ternana

0 su 9 e pessima chiusura per la Ternana

Nel cestino invece Carbone mette «tutti gli errori fatti, i regali concessi agli avversari, è successo molte volte, come accaduto con l’Ascoli. Quindi butto la poca attenzione che abbiamo avuto e i punti dati agli avversari. Questa è la seconda volta, nelle ultime tre gare, che erano alla nostra portata e lo abbiamo fatto vedere, ma hanno vinto loro: serve forse più cattiveria e malizia, forse – conclude – avremmo qualcosa in più». Mutismo da Roma nel contempo: in tempi ‘migliori’ Simone Longarini avrebbe già fatto pubblicare una nota di critiche – chiedere a Domenico Toscano e Roberto Breda, sotto la gestione Zadotti il calabrese fu esonerato con risultati migliori, seppur deludenti – e frecciatine.

«Crescere» Ha assistito dalla panchina alla sconfitta rossoverde e, nel finale, ha esortato i compagni ad andare sotto le curve: «Dovremo tornare – le parole di Manuel Coppola al termine del match – con l’umiltà e la voglia di tirarti fuori, solo così ne esci. Il mister ti può far provare e riprovare la tattica, ma se non ci metti un po’ di cattiveria gli obiettivi non riesci a centrarli: ognuno di noi si deve prendere le proprie responsabilità, occorre crescere in fretta a livello mentale, giovani o non giovani. Noi non riusciamo ad essere forti in tal senso».

Jacopo Petriccione

Jacopo Petriccione

Esame di coscienza Il romano ritorna poi su un discorso che in casa rossoverde c’è da inizio stagione: «Nelle ultime tre partite ci è mancata la cattiveria, tutti devono farsi un esame di coscienza. Ci prendiamo gli insulti come giusto che sia, ora c’è solo da lavorare, le chiacchiere e gli alibi le portano via il vento: il prima possibile – conclude – ci dobbiamo tirar fuori da questa situazione delicata». Nulla di irrimediabile, specie con questa classifica, ma i punti dalla zona salvezza ora sono tre e quel discorso di Carbone legato al fatto che «basta una vittoria per risalire» è vero. Per ora, tuttavia, anche in questo frangente solo parole. E alla ripresa, magari con una rosa semi rivoluzionata (previste non meno di 7-8 partenze) c’è subito il Pisa in trasferta: per il 45enne calabrese sarà subito pressione massima per non fallire.

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