Amelia, Sgarbi inizia attaccando il Caos

Il neo-commissario alle belle arti: «Terni ha scippato la mostra su Piermatteo d’Amelia». Poi l’annuncio: «Presenteremo qui un inedito di Rubens»

Condividi questo articolo su

Vittorio Sgarbi e il sindaco Laura Pernazza

Vittorio Sgarbi e il sindaco Laura Pernazza

La ‘prima’ di Vittorio Sgarbi ad Amelia, nelle vesti di commissario alle belle arti e ai musei del Comune, è destinata a lasciare un segno. E c’era da aspettarselo visto lo spessore, la dialettica e la vis polemica del professore ferrarese, accolto domenica pomeriggio al teatro Sociale amerino, gremito.

SGARBI FRA CAOS E PIERMATTEO D’AMELIA – VIDEO

L’attacco E infatti nel bel mezzo della presentazione del suovittorio-sgarbi-ad-amelia-11-settembre-2016-5 nuovo incarico, Sgarbi dal palco ha avuto parole tutt’altro che amichevoli per uno dei punti principali dei servizi museali della città di Terni, il Caos di via Campofregoso. Il ‘prof’ dal palco ha contestato il fatto che la mostra dedicata a Piermatteo d’Amelia – fra il dicembre del 2009 e il maggio 2010 – si sia tenuta a Terni: «L’hanno fatta in quel ridicolo museo che si chiama Caos, ‘caos’ come le loro menti, in quella piazza con i bambolotti che girano… ma dico, c’è un limite a tutto». Un attacco stemperato, poi, di fronte ai microfoni: «Lanciai a Perugia l’idea di una mostra su Piermatteo d’Amelia senza dire il luogo, potevo pensare Perugia o anche Amelia. Loro scelsero Terni forse perché è capoluogo di provincia di Amelia e non mi dissero nulla, mi tennero fuori. Una sera andai a vederla e mi resi conto che, essendo stata mia l’idea, non mi avevano chiamato proprio per non entrare in competizione con una persona più conosciuta. Che è anche umanamente comprensibile, ma questo vittorio-sgarbi-ad-amelia-11-settembre-2016-1condannò la mostra ad avere un numero limitato di visitatori, appena 7 mila. Il museo non mi sembrava predisposto all’arte antica, ma l’allestimento era buono». Il critico d’arte è partito alla carica e ha annunciato che la mostra verrà riorganizzata nella città del pittore, Amelia. Inoltre nella stessa occasione sarà allestita anche la mostra di Maria Grazia Cucco, l’artista che ha fatto conoscere a Sgarbi il paese. «È importante che dopo qualche anno dalla mostra di Terni si possa celebrare Piermatteo nella città in cui è nato. Quindi un grande artista vivente che è Piermatteo d’Amelia e una grande artista morente che è Maria Grazia Cucco, perché i morti sono ancora vivi, i vivi non possono che morire. Noi quindi faremo le cerimonie funebri per Maria Grazia Cucco in attesa che ci lasci tra 40 anni, faremo una mostra commemorativa e, invece, di questo che è già morto faremo la mostra come se fosse vivo. Amelia quindi si muoverà tra antico e presente».

L’annuncio Vittorio Sgarbi ha poi annunciato che un dipinto inedito del grande pittore Rubens – vittorio-sgarbi-ad-amelia-11-settembre-2016-3‘Allegoria della Fede’ – sarà presentato in anteprima mondiale ad Amelia, orientativamente il 13 settembre (la data è ancora da confermare) nel corso dell’ Ameria Festival. Sgarbi ha pensato di tracciare un percorso rubensiano che vada da Roma a Fermo, «dove Amelia – ha spiegato – sarà il fulcro, il centro di un percorso culturale che unisce due città legate a Rubens, ossia Roma e Fermo. Il mondo verrà a vedere il dipinto al museo civico e questo gioverà ovviamente ad Amelia che attraverso Rubens non potrà più essere evitata». L’idea di portare una sola opera è nata al Qurinale. Infatti, le mostre solitamente espongono moltissime opere e secondo Sgarbi finiscono per essere noiose. Invece questo tipo di esposizione fa si che il pubblico si riunisca per vedere un’opera specifica. Il fatto che questo modello funzioni è testimoniato dal caso della Madonna di Foligno che esposta prima a Milano, e poi nella sua città, fece staccare un gran numero di biglietti. La prima volta che questo ‘modello’ di esposizione fu provato, spiega il critico, fu con ‘La dama con l’ermellino’ di Leonardo.

vittorio-sgarbi-ad-amelia-11-settembre-2016-4I progetti Il neo-commissario alle belle arti ha poi parlato delle altre iniziative culturali in programma, come il miglioramento del museo e la sua promozione, il rilancio del Germanico e delle principali emergenze culturali, oltre all’ammodernamento dell’illuminazione pubblica e ad una nuova stagione di manutenzioni e recuperi artistico-urbanistici. «L’Amelia romana – dice il critico – e tutto quello che è testimonianza visibile di questo palinsesto di civiltà avrà modo di essere valorizzato. Tra le cose che si possono fare è una piccola raccolta di sculture erratiche di uno dei più grandi artisti italiani del ‘400. Agostino di Duccio che è l’inventore del Liberty. In pieno ‘400 questo straordinario artista inventa uno stiacciato con le stoffe che aderiscono ai corpi dei suoi angeli, delle sue figure talmente meraviglioso che sembra un autore liberty. L’idea di riportare alcune di queste statue e un’altra cosa che un commissario può suggerire». Fondamentale, secondo il professore, è la manutenzione della città e la riapertura dei palazzi per far

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi

diventare Amelia un luogo dove accogliere i turisti. «Questo deve essere impegno dell’amministrazione. Ho suggerito di rifare completamente l’impianto d’illuminazione della città perché sembra un funerale di terza classe di notte e per questo ho anche fatto il preventivo. Tenendo presente che la città è abbastanza grande non supera i 5-6 mila euro. Basta cambiare le lampadine. Devono essere a basso consumo e con una luce tersa che ti faccia pensare che sei nel mondo dei vivi e non nel mondo dei morti. Questo è l’elemento cruciale del programma con il quale io spero di poter ricattare il sindaco. Ho anche suggerito all’assessore all’urbanistica delle luminarie per Natale affinché la città sia illuminata. La luce di Amelia deve essere luce di verità e di chiarezza e non una luce torbida di morte e di malinconia». Vittorio Sgarbi è stato accolto dal sindaco Laura Pernazza, dall’assessore alla cultura Federica Proietti e dal presidente della società teatrale Riccardo Romagnoli. «È un momento molto importante per Amelia – ha detto il primo cittadino – perché Sgarbi traccia il segno di discontinuità col passato e rappresenta in concreto la volontà di Amelia di puntare sui beni culturali per uscire dall’anonimato e farsi notare a livello nazionale. Lo ringraziamo per la sua disponibilità e siamo certi che potrà darci quel supporto decisivo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti».

vittorio-sgarbi-ad-amelia-11-settembre-2016-6In giro per la città Dopo la conferenza stampa il critico si è trattenuto per un giro in città. La prima tappa è stata il comune, dove ha visitato lo studio del sindaco Pernazza e dove ha potuto apprezzare la statua di Cafiero Liberati che fu sindaco d’Amelia dal 1946 a l 1964. Dopo qualche foto in piazza si è spostato al museo scherzando sul fatto che i colori più utilizzati sia qui che nel palazzo del Comune siano colori vittorio-sgarbi-ad-amelia-11-settembre-2016-3‘sbagliati’. «Guardate questo verdino. Sarà stata la stessa persona a pensare ai due edifici». Arrivato il momento dei saluti ha ringraziato il sindaco che non ha perso occasione per dargli l’arrivederci con una battuta:«Vittorio, io ti avevo dato l’incarico per un anno, sei stato tu a volerlo estendere a tutto il mio mandato, ti toccherà tornare».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli