Ast, nuovo incontro dopo lo sciopero

L’azienda convoca le Rsu per mercoledì, i delegati all’attacco: «Management irresponsabile, risposte o ci saranno nuove iniziative»

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Lo sciopero organizzato tra venerdì e lunedì in Ast è stato archiviato con un’adesione che non ha deluso le aspettative delle Rsu, per questo i rappresentanti di fabbrica non depongono le armi anche in vista di una nuova convocazione da parte dell’azienda.

Il nuovo faccia a faccia con il capo del personale Luca Villa è in programma mercoledì mattina alle 11.30. Da questo appuntamento le Rsu spiegano, senza mezzi termini, di pretendere «risposte soddisfacenti e concrete». «L’adesione allo sciopero – di cui al momento non vengono però forniti dati ufficiali, ma definita informalmente rilevante, con lo stop della maggior parte dei reparti, ndr – è la dimostrazione di come e quanto i lavoratori siano attenti alle questioni che la stessa Rsu da tempo denuncia e sulle quali ha inteso promuovere la mobilitazione».

In una nota i delegati di fabbrica sottolineano che «l’incontro di venerdì mattina nel quale siamo stati convocati dall’azienda al fine di rimuovere lo sciopero, ha aggravato la situazione in quanto non solo non si sono affrontate le cose denunciate fino ad oggi ma al contrario l’azienda ha annunciato ufficialmente ulteriori cambiamenti fino ad oggi non conosciuti. L’atteggiamento aziendale testimonia, ancora una volta, una scarsa attenzione verso le criticità presenti e riconferma un profilo unilaterale di scelte che non vedono, a differenza di quanto si annuncia, confronto e condivisione con il sindacato».

Le condizioni In particolare, sempre secondo le Rsu, l’azienda avrebbe spiegato che «non intende siglare accordi con il sindacato in materia di organizzazione del lavoro sia per la parte operaia che per la parte impiegatizia procedendo quindi da sola indipendentemente da ciò che le parti sociali pensano. Organici, rimpiazzi, orario di lavoro, prestazione lavorativa ed altro non sono temi, per l’azienda, discutibili e trattabili». Inoltre l’Ast intenderebbe anche «procedere a nuove e diverse terziarizzazioni al contrario di quanto aveva detto e sostenuto in passato. Tutto ciò impoverisce attività importanti di Ast e nasconde, non troppo velatamente, una diminuzione della forza lavoro dei dipendenti diretti».

Il nodo interinali Non secondario per i sindacati il fatto che il management intenda non rinnovare i contratti a termine e somministrati alle prossime scadenze. «Questione questa vergognosa – continua la Rsu – in quanto 117 operai e 20 impiegati a pieno titolo sono forza lavoro indispensabile al fine di garantire la marcia degli impianti e del raggiungimento degli obiettivi aziendali ad oggi noti a tutti» . «Annunci e buoni propositi, non supportati da fatti ed atti concreti – si legge ancora nella nota -, evidenziano la volontà da parte aziendale di sfuggire al confronto, procedere unilateralmente ed alimentare quotidianamente un processo di delegittimazione dei lavoratori. Tutto questo è inaccettabile perché, creare un clima di tensione quotidiano, acuire le problematiche, aumentare tempi e ritmi di lavoro, prevedere strutturalmente in alcune aree il lavoro straordinario e perdere professionalità, non favorisce un clima di lavoro sereno e sicuro. La Rsu ritiene che un atteggiamento responsabile sarebbe quello di fare il contrario di quanto questa azienda sta facendo soprattutto in una fase complicata e di incertezza rispetto alle note vicende ThyssenKrupp». Per questo, nel finale, la Rsu non esclude di intraprendere ulteriori iniziative sindacali.

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