Ast, l’8 aprile si torna al ministero

Terni, arrivata la convocazione del tavolo al Mise a poche ore dall’inizio dello sciopero indetto dalle rsu di stabilimento

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di F.L.

È arrivata l’attesa convocazione al ministero dello Sviluppo economico del tavolo su Acciai speciali Terni: azienda, sindacati e istituzioni torneranno a Roma l’8 aprile alle ore 17. La data è stata comunicata alle parti a poche ore dall’inizio dello sciopero di quattro ore indetto per giovedì dalle rsu di stabilimento. Intanto nel primo pomeriggio di giovedì il management aziendale incontrerà in fabbrica i coordinatori della stessa rsu.

Le ragioni della protesta

La mobilitazione – iniziata alle 10, non c’è stato invece l’annunciato sit-in in Regione – era stata giustificata dai rappresentanti dei lavoratori, tra le varie motivazioni, proprio con la mancata convocazione al Mise, inizialmente attesa per la metà di marzo, secondo quanto aveva affermato nell’ultima riunione di febbraio il vice capo di gabinetto del dicastero, Giorgio Sorial. Ma nel mirino dei sindacati c’è anche il piano industriale «di ridimensionamento» del sito, le mancate risposte dell’azienda sulla piattaforma di secondo livello e la mancata stabilizzazione dei somministrati, 31 dei quali vedranno scadere il proprio contratto a fine marzo. Temi, questi, sui quali alla vigilia dello sciopero c’è stato un botta e risposta tra rsu e azienda, con le prime che hanno parlato di «atteggiamenti e approssimazione da parte del management non più accettabili, in quanto le mancate relazioni sindacali ed industriali stanno mettendo in discussione accordi sindacali e l’intera gestione del sito» .

Alta tensione tra le parti

Ma le rsu hanno rimarcato anche «ripetuti infortuni, atteggiamenti intimidatori, minacce e continue lettere di richiamo e provvedimenti disciplinari, oltre a mancati riconoscimenti professionali a operai, impiegati, quadri, facenti funzione e categorie speciali» . La risposta di Ast non si è fatta attendere: in una nota si è detta a sua volta «preoccupata per lo stile e i contenuti di un comunicato (delle rsu, ndr) che rischia di incrinare, nel tono e nella sostanza, il sistema di relazioni che dovrebbero caratterizzare i rapporti tra azienda e rappresentanze sindacali», sottolineando di avere «costanti e ripetuti incontri con le rappresentanze sindacali su ogni tema, improntati alla piena trasparenza e a uno spirito di confronto costruttivo e collaborativo».

Le accuse e il faccia a faccia

«Ast – ha continuato l’azienda – ricorre all’impiego di personale somministrato a tempo determinato e a tempo indeterminato, sulla base delle esigenze tecnico organizzative e produttive dell’azienda, nel pieno e totale rispetto delle normativa in vigore. Si smentisce categoricamente ogni illazione riguardo a presunte intimidazioni o minacce in qualsiasi ambito, a partire dalle tematiche riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro, rispetto alle quali Ast continuerà a profondere il massimo dell’impegno e le risorse necessarie a tutela della salute e della sicurezza di ogni singolo lavoratore». Concetti che probabilmente verranno ribaditi nell’incontro con i coordinatori delle rsu convocato dalla stessa azienda per il primo pomeriggio di giovedì.

Somministrati: rinnovi sì, ma non assunzioni

Quanto ai 31 contratti somministrati in scadenza – per i quali come detto i sindacati chiedevano la stabilizzazione direttamente da parte dell’azienda -, il management di Ast ha già comunicato ai delegati che quattro lavoratori non verranno riconfermati ma sostituiti con contratti analoghi a tempo determinato, mentre per quanto riguarda gli altri 27, sette saranno prorogati per altri tre mesi e 20 verranno assunti a tempo indeterminato direttamente dalle agenzie interinali, per poi essere trasferiti all’Ast attraverso la procedura dello ‘staff leasing’, definita dalle rsu «un escamotage». Verranno attivati inoltre altri tre contratti somministrati, oltre ai 31 rinnovati, ma sempre a tempo determinato.

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