Bomba a Terni, 110 volontari al lavoro

Domenica saranno 11.333 gli evacuati tra Gabelletta, Cesi, Campitello, Campomaggiore e borgo Rivo per il del disinnesco dell’ordigno: ecco tutte le strade interessate

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Tre giorni al disinnesco e al trasporto – il brillamento sarà effettuato alla cava San Pellegrino, in zona Narni, post bonifica sul posto della durata di circa quattro ore – dell’ordigno bellico della seconda guerra mondiale da 250 chili trovata a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Cesi. Altra giornata di riunioni quella di giovedì in vista – al momento sono circa in 400 le persone già fuori casa – della maxi evacuazione programmata per domenica mattina: la Protezione civile del Comune di Terni ha pubblicato tutte le vie coinvolte nell’operazione. Sono 11 mila e 333 le persone interessate.

TUTTE LE VIE COINVOLTE, LEGGI L’ELENCO COMPLETO. 11 MILA E 333 EVACUATI

La zona di Terni nord

Gabelletta, Cesi, Campitello, Campomaggiore e borgo Rivo Il raggio d’evacuazione è di 1,8 chilometri e giocoforza impatta su migliaia di cittadini data l’alta densità di popolazione della zona: c’è già chi è preoccupato – in particolar modo – per lo spostamento legato ad anziani e persone con disabilità. Ecco le aree (non tutti i numeri civici, controllare l’elenco): piazza Vittorio Emanuele, strada del Mulino, strada del Piantoneto, strada del Ponticello, strada della Ferrovia, strada della Pittura, strada delle Morelle, strada di Campomaggiore, strada di Cerreta, strada di Collestacio, strada di Condotto, strada di Crocemelata, strada di Fontana di Polo, strada di Fossocanale, strada di Lagarello, strada di Lione, strada di Mazzamorello, strada di Porete, strada di Scentelle, strada di Torracchione, strada di Valoti, strada di Vallemicero, via Andromeda, via Angelo Cesi, via Arnolfo, via Bellavista, via Campitello, via Carlo Grabher, via Carlo Stocchi, via Carsulae, via Cassiopea, via Chioma di Berenice, via Croce del Sud, via del Cedro, via del Centenario, via del Larice, via del Mandorlo, via del Mesale, via del Modiolo, via del Pozzo Saraceno, via del Rivo, via del Rubbio, via del Salice, via del Sigillo, via della Città Verde, via della Cometa, via della Cooperazione, via della Lince, via della Rocca, via della Stadera, via delle Madonnine, via delle Muraiole, via delle Palme, via delle Terre Arnolfe, via Eustachi, via Felice Contelori, via Francesco Stelluti, via Gabelletta, via Giovanni Ecchio, via Giovanni Faber, via Giuseppe Ghione, via Giuseppe Toniolo, via Italo Ferri, via Luigi Luzzatti, via Macinarotta, via Omega, via Orione, via Orsa Maggiore, via Orsa Minore, via Pegaso, via Piernicola De Filis, via Pleiadi, via Pratesi Mario, via Santamaria della Bottega, via Sant’Onofrio, via Sirio, via Stefano Bellini, via Vega, viale Regina Elena, Vico Areni, vico Castellano, vico degli Orti, vico Lausi, vico Pierleoni e vocabolo San Biagio. Tutti fuori dalle 6 fino – salvo complicazioni – alle 16 di domenica.

GUARDA LA PLANIMETRIA DELL’AREA

L’area dove si trova la bomba, presso la stazione di Cesi

La paura dei residenti Non sono mancate, nella serata di mercoledì, polemiche da parte dei residenti. «Discutibile – hanno detto – la gestione dei posti di blocco che delimitano la cosiddetta ‘zona rossa’. I presidi hanno ben funzionato durante tutto l’arco della giornata, ma col calar del sole non si è visto più nessuno. Le macchine circolavano liberamente in strada della Madonnina e da quello che abbiamo potuto capire provenivano da Cesi o Sant’Erasmo; nessuno era presente ai presidi per impedire loro il transito. Chi vigilava sulle nostre case? Le forze dell’ordine e la Protezione civile dov’erano?».

LA POLIZIA INTENSIFICA I CONTROLLI PER EVENTUALE SCIACALLAGGIO

Protezione civile Contattati da umbriaOn, dagli uffici della Protezione civile regionale, rispondono che «non è affatto vero che la Protezione civile non è stata e non è presente sull’emergenza. Quando si verificano casi come questo, sono il sindaco e il prefetto che – una volta istituito il Coc (Centro operativo comunale) e il Ccs (Centro coordinamento soccorsi) – coordinano l’emergenza e provvedono a richiedere il nostro intervento. Sia ben chiaro che non spetta a noi presidiare, questo è compito delle forze dell’ordine, noi abbiamo provveduto ad allestire un presidio di soccorso, per famiglie e anziani che ne avessero bisogno, al Palatennistavolo ‘Aldo De Santis’ e diamo supporto alla popolazione».

DOMENICA IL DISINNESCO: LE OPERAZIONI, DALLA BONIFICA AL BRILLAMENTO

La riunione di mercoledì pomeriggio in prefettura

‘Sciacallaggio’ Per prevenire eventuali ‘atti di sciacallaggio’ ai danni dei residenti che si sono dovuti allontanare, il questore di Terni Antonino Messineo ha disposto l’intensificazione dei servizi di prevenzione e controllo del territorio anche con l’impiego di pattuglie in abiti civili della Digos e della squadra Mobile. I servizi in atto proseguiranno ininterrottamente fino a domenica 29, giornata in cui verrà rimosso l’ordigno.

Alcuni numeri Sono 22 i posti letto al palatennistavolo, 9 quelli all’istituto geriatrico, 5 in un albergo cittadino e 2 all’ospedale civico. Sono stati intanto avviati e conclusi i lavori per rendere funzionale la cucina per la somministrazione dei pasti e sono state rese funzionali, mediante lavori idraulici, elettrici e igienizzazione, 100 posti letto distribuiti in stanze da 3 e 2 posti, tutte dotate di servizi igienici autonomi ed acqua calda. La cucina ha dunque permesso di somministrare, ad oggi, circa 50 pasti al giorno ma, la struttura, è pronta per far fronte ad un ulteriore incremento degli ospiti. È stato inoltre istituito un servizio di navetta, il servizio di segreteria operativa, tre presidi medici avanzati (Palatennistavolo ‘Aldo De Santis’ in via Italo Ferri, 10; parcheggio del campo sportivo in viale Regina Margherita a Cesi), quello socio sanitario ed assistenziale in loco.

Operatività integrata L’amministrazione comunale ha organizzato i servizi della polizia municipale composti da 50 unità, mentre il servizio di Protezione civile comunale ha predisposto servizi tecnici ed operativi per le prime attività. Nella giornata di giovedì il sindaco Latini ha integrato l’operatività del Coc, chiamando in servizio straordinario 6 squadre del nucleo comunale di Protezione civile composto da 24 unità; 7 unità per la salute pubblica; 3 per l’Urp; 3 per la comunicazione; 6 per i servizi sociali un dietista. Per quanto riguarda la sanità pubblica e veterinaria hanno collaborato con la Usl2 e l’Azienda ospedaliera. L’apporto di volontari per gestire le operazioni è stato fino ad oggi di circa 110 unità complessive.

Esigenze sociali e di salute Dalle 18 di giovedì tutti i cittadini con esigenze di carattere sociale e di salute possono contattare: il punto di ascolto istituito presso il Palatennistavolo – via Italo Ferri, 10; l’ufficio Urp – via Roma, 36 (0744.432201); chiamare il numero 349.3746168; inviare una mail agli indirizzi [email protected][email protected].

I vigili del fuoco fanno chiarezza Nella serata di giovedì ecco la nota del 115: «Il comando provinciale dei vigili del fuoco di Terni, desidera far chiarezza sulle voci che sono girate e continuano a girare sulla possibilità di rientrare in casa per prelevare oggetti personali da parte dei cittadini che rientrano nel raggio dei 400 metri dal punto del ritrovamento della bomba, che sono stati temporaneamente evacuati a seguito del ritrovamento dell’ordigno bellico martedi scorso alla stazione di Cesi, accompagnati dal personale vvf. In sede di riunione con tutti gli enti impegnati nelle operazioni, i vvf hanno ribadito che l’eventuale e motivato bisogno di rientrare in casa, dovrà essere considerato e gestito dal sindaco, per quanto di competenza che ha emesso l’ordinanza di evacuazione. Alle numerose chiamate che giungono al 115, i vvf non possono dar seguito in quanto gli edifici che rientrano nel raggio di 400 mtetri risultano agibili. L’ordinanza di sgombero è una misura finalizzata alla tutela della sicurezza dei cittadini dai rischi connessi alla presenza di un ordigno bellico. Entrare nella zona interdetta rappresenta un rischio per l’incolumità dei cittadini, degli operatori del soccorso, delle forze dell’ordine e degli operatori di protezione civile. I cittadini per non mettere a repentaglio la propria vita e quella di eventuali accompagnatori  sono pregati di pazientare fino a domenica al termine delle operazioni di messa in sicurezza e brillamento dell’ordigno bellico. Situazioni particolari dovranno essere gestite per competenza dal comune che ha emesso l’ordinanza».

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