Burelli: «Ast è sempre più virtuosa»

Terni, confronto tra l’ad e il capo della Fim Bentivogli. L’azienda: «Situazione positiva». Il sindacato: «Teniamo alta l’attenzione». I timori comuni sulla politica nazionale

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L’annuncio del faccia a faccia aveva fatto un certo rumore creando una scia di polemiche tra i sindacati, da una parte quelli esclusi dall’evento e dall’altra quello coinvolto: mercoledì è andato in scena, senza troppi ‘scossoni’, l’atteso confronto tra l’ad di Ast, Massimiliano Burelli, e il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, nella sala dell’Orologio del Caos. Futuro della siderurgia e Industria 4.0 i temi al centro del dibattito moderato dal direttore del Corriere dell’Umbria, Franco Bechis.

LE PAROLE DI MASSIMILIANO BURELLI E MARCO BENTIVOGLI

Ad fiducioso su Ast Temi all’interno dei quali, ha esordito subito il numero 1 dell’acciaieria, lo stabilimento di viale Brin «vive un ruolo da protagonista, perché in questi anni abbiamo trovato il modo di rilanciare la fabbrica e di farla diventare un player importante a livello nazionale e anche internazionale. E’ all’interno di questo percorso di crescita che abbiamo iniziato ad implementare logiche compatibili con quelle dell’Industria 4.0». Poi l’ingegner Burelli ha rassicurato sul fatto che «la situazione in Ast è positiva, perché ha intrapreso un percorso virtuoso a livello di volumi produttivi e di risultato economico in linea con le nostre aspettative. Stiamo portando avanti la nostra trasformazione Lean che ci farà diventare una fabbrica migliore e più performante».

Marco Bentivogli

Industria 4.0 tra prospettive e timori «Il progetto Industria 4.0, nell’accezione in cui è partita – ha proseguito Burelli -, ha portato vantaggi indubbi. C’è una gamma di nuovi lavori che oggi non possiamo immaginare, nell’ottica della tecnologia 4.0, ma ha anche dato interessanti possibilità alle aziende di super ammortamento e iper ammortamento che non danno un mero ritorno economico e un beneficio diretto, ma migliorano gli investimenti e la competitività verso le prospettive future». Certo, Burelli non ha nascosto le sue preoccupazioni per il futuro, vista «la situazione di Governo a dir poco aleatoria». «Industria 4.0 deve essere finanziata ogni anno, se avremmo un Governo giallo-verde (M5S e Lega, ndr), vedendo il programma – ha proseguito -, non vorrei che si andassero a sottrarre risorse importanti per iniziative come Flat Tax e reddito di cittadinanza».

Massimiliano Burelli

I timori della Fim Una digressione sulla politica nazionale l’ha fatta anche Bentivogli, anche lui piuttosto preoccupato. «La situazione politica è grave – ha detto -, c’è uno scontro politico molto forte. In questi 84 giorni si stanno perdendo tantissimi soldi degli italiani e risparmi, c’è un’instabilità economico politica che bisogna assolutamente risolvere. E’ giusto che chi ha vinto le elezioni governi e faccia presto, ma lo faccia con responsabilità che si deve». Quanto ad Industria 4.0, più nello specifico, alla domanda come questo processo possa andare di passo con l’occupazione, il sindacalista della Fim non ha avuto dubbi. «Non c’è dualismo, anzi è la tecnologia a crearla. E’ l’assenza di tecnologia a creare disoccupazione». Ma per sfruttare le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale, sempre a detta di Bentivogli, bisogna puntare sull’alta formazione professionale e in particolare agli Its, «come quello umbro, che – ha specificato – funziona molto bene».

I ricordi del 2014 Inevitabile, tornando per un attimo alle vicende più specifiche di Ast, un passaggio sull’accordo del 2014, «un accordo faticoso, impegnativo – ha proseguito il capo della Fim nazionale – ma che ha cambiato e riaperto una partita già chiusa. La multinazionale voleva chiudere l’impianto, noi siamo ancora qui grazie al lavoro fatto dai metalmeccanici con gli scioperi e grazie ad una trattativa intelligente arrivata ad un accordo positivo di rilancio».

Attenzione sempre alta Ed il futuro di viale Brin, come lo vede la Fim? «Non abbiamo notizie certe – ha risposto Bentivogli – ma è ovvio che siamo con la guardia alta. E’ sempre importante che ci siano passaggi di continuità industriale che rilanciano le imprese, quando arrivano momenti di incertezza dopo la fatica fatta nella vertenza. Qui bisogna continuare a tutelare la produzione, l’insieme dei lavoratori e tutto l’indotto. Questo è decisivo: rientrare dentro una nuova stagione di stabilità».

Il nodo ambiente Infine, non è mancata una riflessione sul tema ambientale. «Siamo un’acciaieria e non un vivaio – ha ripetuto Burelli -, ma stiamo rispettando tutte le prescrizioni che ci vengono imposte. Ovvio che il retaggio del passato è qualcosa con cui dobbiamo convivere, ma oggi siamo un’acciaieria che opera in un contesto ottimale per il nostro settore» . «Non bisogna vivere il rapporto ambiente-occupazionale come un elemento di scontro – l’opinione di Bentivogli -, i primi danneggiati di una fabbrica che inquina sono i lavoratori. Esistono le tecnologie per risolvere ciò che non va bene».

Assenze e presenze Ad ascoltare, tra la platea, anche i candidati sindaci di M5S Thomas De Luca, quello di Senso Civico Alessandro Gentiletti e di Prima Terni, Andrea Rosati. In prima fila anche il presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni. Assenti, come prevedibile, i sindacalisti delle altre sigle metalmeccaniche, ad eccezione di Daniele Francescangeli dell’Ugl.

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