Caos rifiuti a Perugia: «Fate la differenziata»

Impianti fermi, Gesenu decide di dimezzare la raccolta e esorta a differenziare di più. Città invasa da immondizia e spuntano i topi

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Madonna Alta, San Sisto, Sant’Erminio, Ferro di Cavallo. Da nord a sud della città la situazione è ovunque la stessa. Cassonetti stracolmi di rifiuti, sacchetti di immondizia differenziata che traboccano, invadono strade e marciapiedi. E, da qualche parte, sono già spuntati topi.

Cassonetti strabordanti

Il nodo rifiuti, a Perugia, sembra aver toccato ormai l’apice ed essere sotto gli occhi di tutti, anche di chi non voleva vedere il problema. Dal centro alla periferia, dunque, i cassonetti dell’indifferenziato rimangono stracolmi e le segnalazioni, ormai, non si contano più. Centralini bollenti, a Ponte Rio, dove ci sono gli uffici della Gesenu e post sui social network che fotografano un livello di scarsa igiene e di degrado mai raggiunto prima.

Riduzione del 50% Il perché, di questa situazione, è presto detto. In attesa di definire accordi interregionali, Marche in primis, dopo lo stop degli impianti Hera in Emilia per problemi di manutenzione, la Gesenu ha interrotto prima del 30% e poi del 50% la raccolta dell’indifferenziato perché, semplicemente, non sa dove buttarlo. Pietramelina aspetta ancora il via libera, così come è fermo l’impianto di Borgogiglione, non più a norma. Per non veder Perugia sommersa di rifiuti la Regione sta correndo ai ripari cercando di portare a casa, in tempi record, un accordo con le Marche per conferire l’indifferenziato negli impianti di Ascoli e Fermo.

Sacchetti fuori a tutte le ore

La Gesenu Per questo, con una nota, è la stessa partecipata del comune al 45% a chiarire i motivi di tale disagio. «La temporanea chiusura per manutenzione dell’impianto di fuori regione che riceve una parte dei rifiuti indifferenziati raccolti nel territorio comunale, – spiega Gesenu in un comunicato – nei giorni scorsi ha determinato la riduzione del ritiro di tali rifiuti, mediante la diminuzione delle frequenze di svuotamento dei contenitori stradali dedicati alla raccolta del rifiuto secco residuo (contenitore grigio). Per fronteggiare tale situazione e ridurre al minimo i disagi che ne conseguono, la Gesenu ha intensificato le frequenze di svuotamento dei contenitori stradali dedicati alle altre frazioni di rifiuti recuperabili quali carta/cartone, multimateriale (plastica, vetro metalli) e frazione organica umida».

L’esortazione Mentre ovunque fioccano le contestazioni e gli inviti e non pagare più la Tari, la tariffa sui rifiuti e ancora non è stato risolto il nodo sugli extracosti da quando i camion colmi di immondizia partono per fuori regione, alla fine è la stessa azienda a esortare i cittadini a fare più, e meglio, la differenziata. «In tale contesto – conclude l’azienda – è ancora più importante assicurare una maggiore raccolta differenziata con il contributo di tutti i cittadini che sono chiamati a porre maggiore attenzione alla differenziazione dei rifiuti, separando in modo corretto le frazioni recuperabili e riducendo, di fatto, la produzione del secco residuo».

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