Cardeto, via la società: «Ora mutuo e bandi»

Terni, ok della giunta alla risoluzione del contratto con la Parco Cardeto. Melasecche: «Non possiamo non completare i lavori. Servono almeno 900 mila euro. Gara per la gestione»

Condividi questo articolo su

Il percorso tecnico e politico era stato già avviato ma ora c’è anche la decisione ufficiale della giunta comunale di Terni che ha deciso per la risoluzione del contratto di project financing in essere con la Parco Cardeto. Si va verso due nuovi bandi di gara: per il completamento delle opere sin qui realizzate e per la successiva gestione della storica area verde di Terni, chiusa dal marzo 2013.

Uno scorcio del parco allo stato attuale

Mutuo e piano opere pubbliche

L’atto proposto dall’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche è stato approvato nella riunione di Gabinetto di lunedì anche se non si è trattato dell’unico elemento di novità in ordine al parco ‘Galigani’. Il Comune – in particolare lo stesso assessore ma l’idea sembra condivisa – è intenzionato a contrarre un mutuo di circa 900 mila euro – la cifra stimata per il completamento di ciò che resta da realizzare, circa il 30% delle opere (percentuale da definire in contraddittorio), oltre alle spese – e di inserire l’intervento nel piano triennale delle opere pubbliche. Ciò grazie al fatto che il Comune di Terni ha ‘riconquistato’ una parte del proprio potere decisionale – limitato all’estremo dallo stato di dissesto dell’ente – in fatto di finanza e bilancio. E quindi mutui.

L’ingresso

La priorità del Comune

«Non possiamo non completare l’intero progetto e, allo stesso modo, non possiamo fare passi indietro né demolire quanto sin qui realizzato: il rischio è di azioni erariali da parte della Corte dei Conti. Ora puntiamo a licenziare quanto prima la gara per individuare l’impresa che possa eseguire i lavori» afferma Melasecche. «A questi passi – aggiunge – seguirà una semplice gara per la gestione. Il mutuo e il conseguente inserimento nel piano delle opere pubbliche, consentono non solo di avere maggiori certezze in ordine alla realizzazione definitiva dell’opera, ma anche tempi più contenuti». Recentemente Sandro Citarei, il titolare dell’intervento di recupero con la società di scopo ‘Parco Cardeto’ messa alla porta da palazzo Spada, oltre a chiedere di essere sentito dalla commissione consiliare competente, aveva messo in guardia il Comune da possibili contenziosi legali: «Se il concessionario vuole far valere i propri diritti, ha la possibilità, come tutti, di adire le vie legali. Ma il nostro obiettivo primo è di salvaguardare l’opera e la sua conclusione, rispetto ad azioni giudiziarie che rischiano di bloccare ulteriormente un’opera che la città attende da sin troppo tempo».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli