Centrale biometano: «No allo scempio»

Il gruppo consiliare ‘Prima Stroncone’ contro l’iter di costruzione dell’impianto: «Pronti a dare battaglia»

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del gruppo consiliare ‘Prima Stroncone’

Il gruppo consiliare ‘Prima Stroncone’ ha ritenuto necessario attendere qualche giorno, per acquisire maggiori informazioni possibili, prima di scrivere questo comunicato in merito alla ormai annosa questione della centrale a biometano di Vascigliano. Lo scorso 29 ottobre presso gli uffici della Regione Umbria si è svolta la seconda conferenza di servizi riguardante l’istanza di autorizzazione unica, presentata dalla società Enersi Technology Soc. Agr. Srl, per la costruzione e l’esercizio di un impianto per la produzione di biometano nel comune Stroncone. Per quanto abbiamo appreso, si è trattato di una conferenza istruttoria, non decisoria, convocata a seguito delle integrazioni e modifiche richieste alla società dopo la prima conferenza, tenutasi la scorsa primavera (18 aprile 2019) ed è stata volta a raccogliere i pareri dei soggetti interessati.

Come gruppo consiliare ‘Prima Stroncone’ teniamo a sottolineare quanto segue, come del resto già fatto durante il consiglio comunale dell’8 ottobre, dove abbiamo discusso l’interrogazione numero 73 del 30/09/19, da noi presentata, con oggetto ‘la centrale a biometano di Vascigliano’. La costruzione del nuovo impianto graverebbe in una zona che presenta ad oggi connotati agricoli e naturali e ne deturperebbe caratteri peculiari del paesaggio e dell’equilibrio dell’intera area. La possibile ubicazione dell’impianto di biometano sarebbe collocata nelle vicinanze di aree residenziali, individuate dal Prg, e pertanto ciò renderebbe impossibile tale costruzione nel nostro territorio. La variegata tipologia dei sottoprodotti che verrebbero utilizzati per far funzionare la centrale sarebbero: la parte organica dei rifiuti solidi urbani; 120.000 tonn/anno (difficile reperire simili quantità) date da scarti di tessuti animali; scarti di tessuti vegetali; rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi); feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate) effluenti raccolti separatamente e trattati fuori sito; rifiuti della silvicoltura, scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione. Si potrebbe andare avanti con un lunghissimo triste elenco, più il trasporto su gomma, l’inquinamento dato da gas di scarico ed un traffico di imponenti mezzi.

Tutto ciò porterebbe dei danni inimmaginabili al nostro territorio, pertanto a questo scempio il nostro gruppo consiliare ‘Prima Stroncone’ dice ‘no’. Altro che ‘energia rinnovabile’, le centrali a biometano sono un affare solo per chi le fa. Servono agli imprenditori che realizzano l’opera, per beneficiare di generosi incentivi statali previsti per le ‘fonti rinnovabili’. Senza incentivi statali verrebbe meno la ragione economica principale di questa attività. Il nostro territorio non ha bisogno di essere ancora penalizzato come già successo in passato in tema ambientale, per questo saremo a fianco dei cittadini, del sindaco e di tutta la maggioranza, del Comitato di Vascigliano, mettendo in campo sin da subito tutte le iniziative; in primis il ricorso al Tar, la richiesta di interventi immediati di tutti gli organi competenti, l’utilizzo di organi di stampa e televisivi, conferenze stampe, manifestazioni e tutto ciò che sarà necessario per bloccare la costruzione di questo eco-mostro.

Il termine ‘bio’, che di questi tempi è così in voga, viene utilizzato per attribuire una valenza positiva e ‘naturale’ a questo tipo di impianti in modo da poterli ascrivere al mondo della cosiddetta ‘green economy’. La mistificazione del linguaggio, in questo caso, è strumentale ad una politica di proliferazione di queste tecnologie sotto l’ombrello dell’ecologia e del rispetto della natura. Invitiamo la società ad abortire da tale progetto nel nostro territorio e sollecitiamo tutta la popolazione di Stroncone, qualora così non fosse, a prepararsi ad una battaglia sempre nella legalità e nella correttezza per far valere i nostri diritti.

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