Città della salute, Terni è in attesa del bando

Una vicenza che va avanti dal 2014. Nel corso della prossima settimana dovrebbe riunirsi la Conferenza dei servizi per esprimere il proprio parere sullo studio di fattibilità

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di Fra.Tor.

Imolo Fiaschini, direttore generale della Usl Umbria 2, durante l’audizione in seconda commissione consiliare a Terni lo aveva garantito: il percorso per la realizzazione della ‘Città della salute’ prosegue. E adesso rilancia: «Nel corso della prossima settimana dovrebbe essere convocata la Conferenza dei servizi, alla quale dovrebbero prendere parte Comune e Provincia di Terni, Regione Umbria, Comunità Montana e Arpa, per esprimere il proprio parere sullo studio di fattibilità deliberato». 

Imolo Fiaschini

La ‘Città della salute’ Lo studio, aveva spiegato Fiaschini in comune, «è relativo alla realizzazione di una struttura dell’azienda Usl Umbria 2 dove saranno ubicati tutti i servizi sanitari e gli uffici che attualmente sono dislocati in più stabili situati in zone diverse della città. Nello specifico saranno trasferiti all’interno della nuova sede tutti i servizi, costituiti da ambulatori, poliambulatori ed uffici, ad oggi situati in via Bramante, in via Federico Cesi, in via Giovanni XXIII, in via Montegrappa e in via T. di Joannuccio». La localizzazione dell’intervento «deriva dalla previsione urbanistica del P.R.G. del Comune di Terni, che individua nell’area dell’ex Sim (Servizio di igiene mentale) la sede di una vera e propria ‘Città della salute’. La localizzazione prescelta risponde ad un criterio di funzionalità urbanistica teso ad integrare in un unico sito tutte le funzioni sanitarie di rango urbano-territoriale, che hanno rilevanza per l’intera provincia e, per diversi aspetti, anche oltre».

Un’ipotesi progettuale

Il bando Per poter avviare il bando, però, servirà il parere della Conferenza dei servizi che dalla sua convocazione avrà 45 giorni per esprimersi. Da quel momento, entro 30 giorni, dovrà essere pubblicato il bando al quale seguirà la valutazione dell’offerta e l’affidamento in concessione ad un unico soggetto in grado di realizzare le opere e gestire diversi servizi. Successivamente il soggetto concessionario provvederà alla progettazione esecutiva e alla realizzazione. «Il tempo totale stimato per la realizzazione complessiva – aveva sottolineato Fiaschini – è di 41-42 mesi».

Un ‘ipotesi’ della Città della salute

Una lunga vicenda Ma quella della ‘Città della salute’ è una vicenda lunga, che va avanti da circa 3 anni. Sì perché era il 22 gennaio 2014 quando, nella sala consiliare del Comune di Terni, il sindaco Leopoldo Di Girolamo definiva lo studio di fattibilità sulla ‘Città della salute’ illustrato dagli architetti Patrizia Campili e Carlo Bientinesi «uno studio importante su un progetto mirato sempre più a facilitare il cittadino nell’interesse della sua salute». E poi? A maggio 2014 erano state un paio le manifestazioni di interesse avanzate da altrettanti gruppi di aziende interessati ad entrare nell’operazione attraverso un’iniziativa di project financing. La Usl Umbria 2 aveva redatto un progetto di fattibilità, che prevedeva un investimento di circa 20 milioni di euro.

Molte incertezze Tra varie incertezze i tempi si sono via via allungati sempre più. A gennaio 2015 era stato avviato l’iter procedurale per permettere alla Usl2 di valutare altre eventuali manifestazioni d’interesse. Tre sembravano essere quelle presentate alla fine di ottobre e da lì sarebbe dovuta essere nominata una commissione di esperti, a livello nazionale, alla quale affidare l’incarico di selezionare il progetto migliore. A luglio 2016, però, la procedura era ancora ferma. «È in corso l’aggiornamento dello studio di fattibilità, poi si svolgerà la conferenza dei servizi e in un paio di settimane uscirà il bando», spiegavano dalla Usl2.

Il terremoto L’ultimo ‘atto’ della lunga vicenda, prima dell’annuncio del direttore generale della Usl Umbria 2 Imolo Fischini del 16 febbraio 2017, risale al 12 dicembre 2016 quando nella sala consiliare del Comune di Terni viene spiegato che l’ultimo ostacolo a bloccare l’iter per l’aggiornamento del progetto tecnico-economico per la ‘Città della salute’ era stata la scia di eventi sismici che ha coinvolto la Regione tra agosto ed ottobre. «L’aggiornamento dello studio di fattibilità – era stato spiegato – è tuttora in corso, sulla base di interessi pubblici sopravvenuti e sul ‘rinnovo’ dei valori economici in seguito alla crisi immobiliare. La nuova direzione generale, insediatasi a marzo 2016, ha voluto analizzare l’intera operazione nella sua complessità». Ora, quindi, non rimane che attendere il parere della Conferenza dei servizi, e che sia la volta buona.

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