Edicole in crisi, ma a Terni c’è chi rilancia

A tre anni e mezzo dalla richiesta c’è il via libera del Comune per l’ampliamento del chiosco in zona Coop a Gabelletta: «Serve coraggio»

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di S.F.

Un -10% di ricavi rispetto al 2018 per un totale di 1,9 miliardi. È la cifra indicata da Fenagi – l’Associazione delle edicole ed imprese di rivendita quotidiani/periodidi Confesercenti – all’ultimo aggiornamento in merito alla crisi che ormai da tempo ha coinvolto il settore: da Sondrio a Ragusa passando per le grandi città italiane, il trend non risparmia nessuno e sempre più spesso si legge di chiusure, anche con focus a carattere nazionale. In un contesto generale non certo favorevole, a Terni c’è chi ha deciso di prendere l’iniziativa e tentare un rilancio: novità in arrivo per la struttura in via Gabelletta, a pochi passi dalla Coop.

Riqualificazione e coraggio

L’istanza originaria per la sostituzione dell’edicola con un chiosco più grande – l’attuale è di 10 metri quadrati, ne arriverà uno di 15 e più al passo con i tempi – risale al giugno 2016: ad avanzarla fu la proprietaria e locataria dell’area interessata, la sangeminese Maria Rita Verzurelli. L’istruttoria per il permesso di costruire si è trascinata – coinvolte anche le direzioni lavori pubblici e polizia Locale – per anni fino a martedì, quando il dirigente all’edilizia privata Mauro Manciucca ha rilasciato l’autorizzazione a procedere: in precedenza infatti c’era stata la sospensione dell’iter sia perché l’area era ancora di proprietà Coop, sia per l’esposto in procura legato ai terreni dietro. Di recente la pratica è stata riattivata e portata a termine in tempi rapidi. Chi è più spesso in loco per accogliere i clienti e vendere quotidiani-periodici è il marito, Eddi Mengaroni: tra una persona e l’altra che giunge in edicola parla volentieri del cambiamento in vista. «Lo facciamo – spiega – per riqualificare la zona ed è stato deciso appena abbiamo scoperto che ci sarebbe stata la Coop. La difficoltà generale? Andiamo avanti con coraggio».

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Le condizioni pietose

L’analisi dello scenario si allarga: «In questo periodo – prosegue Mengaroni – si scrive spesso della crisi di giornali ed edicole, ma se qualcuno contribuisse a riqualificare e migliorare i chioschi può essere che qualcosa di nuova venga fuori. Se lei si fa un giretto vedrà che siamo in condizioni pietose, purtroppo la vita è come un Gran premio di Formula 1: un certo Ferrari – la citazione – diceva che il secondo è il primo di quelli che hanno perso e quindi bisogna attivarsi. La qualità? Vedo molte notizie – aggiunge – sono copiate dalle agenzie e i quotidiani riportano lo stesso articolo, di fatto. Quando ero giovane c’era differenza tra Il Messaggero, Il Corriere della Sera e La Repubblica».

L’ampliamento

Con l’informazione online e l’evolversi della situazione «è naturale che le vendite siamo diminuite», conclude Mengaroni. «L’ampliamento dei servizi? Vediamo, tutti hanno tutto ormai. Si può fare ma ci vuole la collaborazione e la volontà di tutti. Molte edicole hanno chiuso, vero: ci si lamenta ma nessuno fa nulla». Intanto loro ci provano: il cambio, salvo problematiche, è atteso al massimo entro i primi giorni di febbraio senza periodi di ‘buco’ per i frequentatori della struttura.

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