Foligno, bimbo malato: esposto in Procura

Denuncia dei genitori del piccolo, dimesso dall’ospedale folignate, che riepiloga l’intera vicenda assistenziali fino alle dimissioni di mercoledì

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Un esposto per portare all’attenzione dell’autorità giudiziaria – in particolare della procura di Spoleto – il caso del bimbo di 9 anni, già finito sotto la lente della politica regionale, affetto da una grave malformazione genetica e ricoverato per diversi giorni, in questo mese di febbraio, nel reparto di pediatria dell’ospedale di Foligno. A depositarlo sono stati i familiari del piccolo, messi in contatto dall’associazione Afad con l’avvocato Massimo Rolla di Perugia, narrando non solo il lacunoso iter assistenziale che parte da lontano, ma anche le dimissioni del bimbo dalla struttura folignate, avvenute venerdì.

La denuncia

Stando alla ricostruzione contenuta nella denuncia, infatti, le analisi – all’atto delle dimissioni – avrebbero fatto registrare diversi valori ‘non stabilizzati’ e in alcuni casi peggiori rispetto al momento della presa in carico. I familiari del bimbo, come già evidenziato in passato, continuano a ritenere il nosocomio di Foligno «inadeguato alla gestione di casi critici» come quello vissuto in prima persona, «anche a causa delle carenze strutturali e numeriche, relative al personale, che possono condurre ad errori e quindi conseguenze gravi che è necessario prevenire, specie quando si rende necessaria un’assistenza h24».

Le contestazioni

Sempre all’atto delle dimissioni, la stessa struttura folignate – che ricade sotto la competenza della Usl Umbria 2 – ha rilevato la necessità di un approfondimento specialistico, nefrologico, presso il ‘Meyer’ di Firenze, poi direttamente contattato dai genitori del bimbo. Ma a lasciare perplessi quest’ultimi – oltre il complesso di una vicenda in cui sarebbero stati ripetutamente disattesi i contenuti del Piano assistenziale, comunque ritenuto insufficiente – è anche e soprattutto il fatto che il figlio sia stato dimesso, e non trasferito presso altra struttura, in condizioni ritenute non ancora stabili. Ciò, unito al fatto che durante il periodo di degenza sarebbero stati gli stessi sanitari a chiedere ‘una mano’ ai familiari nell’espletamento di tutta una serie di compiti, ha spinto i genitori a giudicare inadeguata l’assistenza garantita dal plesso ad un caso così delicato e di difficile gestione.

In campo

Sul punto l’ospedale di Foligno – tramite la Usl 2 – ha replicato nei giorni scorsi, puntualizzando i contenuti dell’assistenza fornita al piccolo. L’esposto presentato dall’avvocato Rolla, anche alla luce della recente visita in ospedale del consigliere regionale Valerio Mancini (Lega) e della prossima interrogazione parlamentare da parte del deputato Virginio Caparvi, punta a definire un quadro che, si spera, possa avere un’evoluzione positiva con un po’ di serenità in più per il bambino e i suoi genitori.

Assistenza ‘tagliata’

Gli ultimissimi sviluppi di giovedì mattina – ‘visita’ di un’addetta Usl e assistente sociale presso l’abitazione del piccolo per annunciare che, a causa delle carenze di fondi, d’ora in poi ci sarà la disponibilità domiciliare di un solo operatore socio sanitario per cambiare il pannolino – non lasciano però ben sperare.

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