Frecciarossa: «Umbria a due velocità»

Il M5S contro ‘l’esclusione’ di Terni e dei territori del sud. La proposta: «Trasformiamo il Tacito, serve solo la volontà politica»

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di F.L.

Giovedì mattina, all’inaugurazione all’alba del primo Frecciarossa Perugia-Milano, tra gli assenti c’erano anche loro, i cinque stelle. E per ribadire le loro critiche «ad un’Umbria a due velocità, a causa di un servizio che va a vantaggio del capoluogo di regione, ma di fatto taglia fuori tutti i territori del sud», gli esponenti del Movimento, sabato mattina, hanno scelto un luogo simbolico, il binario 1 Ovest della stazione ferroviaria di Terni. Dove si sono ritrovanti il consigliere regionale Andrea Liberati, e i candidati ai collegi uninominali dell’Umbria sud, Lucio Riccetti e Marco Moroni, e quelli al plurinominale, il senatore uscente Stefano Lucidi, Mascia Aniello, Samuele Bonanni e Claudio Fiorelli, insieme a numerosi militanti.

Occasione persa «Qui il treno veloce non passerà mai – ha esordito Liberati -. Il Frecciarossa è solo l’ultimo, ma di treni persi ce ne sono stati tanti, troppi, negli ultimi decenni, a causa di una classe dirigente modesta che ha dimenticato del tutto i propri cittadini e stretto un patto inconfessabile per mutuare se stessa. La divaricazione tra nord e sud della regione è incrementato in maniera inaccettabile». Secondo il consigliere regionale «non si è voluto allungare a Terni il Frecciarossa nonostante fosse semplicissimo. Non è una questione di campanili, ma di integrazione tra territori. Il rispetto e le opportunità devono essere date a tutti».

Il caso Basilicata L’Umbria, ha poi sottolineato Liberati, è l’ultima regione dell’Italia peninsulare, esclusa la Valle d’Aosta, a vedere partire l’alta velocità. «In Basilicata il Frecciarossa parte a Bernarda e Ferrandina, possibile che qui non riusciamo a coprire le esigenze di almeno 150 mila persone, in un territorio fortemente industrializzato e che costituisce l’ossatura della regione? La vicenda è stata gestita malissimo nel silenzio di tutti i consiglieri regionali» ha concluso Liberati, che ha poi puntato il dito contro il dispendioso contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia.

Dure critiche La parola è poi passata ai candidati. Lucidi ha ricordato che sulla tratta ternana «già sta transitando una Freccia, se ci fosse stata la volontà politica si sarebbe potuto lavorare come fatto in altre regioni, dove le fermate non sono nate dal nulla. Ma ancora una volta la classe dirigente della città e della regione si è dimostrata estremamente miopi. Terni ha bisogno di un riscatto sociale, culturale e infrastrutturale».

Ripartire dal Tacito Per l’orvietano Riccetti, candidato alla Camera, «oggi si può tranquillamente e con forza ribadire che l’area ternana è discriminata, è ora di invertire questa tendenza, ridando al territorio un ruolo fondamentale». Un modo, secondo il pentastellato, potrebbe essere quello di trasformare il Tacito in Frecciarossa. «Bisogna sostenere con forza questa soluzione» ha continuato. Ha parlato da pendolare, «che è transitato molte volte in questa stazione, toccando con mano tutte le occasioni», Marco Moroni, in lizza per il senato, secondo il quale «siamo di fronte al fallimento completo della politica dei trasporti, l’insoddisfazione è totale e finora gli amministratori della città e della regione hanno fatto solo chiacchiere».

Spoleto e i ‘rivali’ politici A detta dello spoletino Bonanni «viviamo in una regione in cui alcuni territori sono considerati di serie B, ma noi abbiamo rispetto per tutti, bisogna oltrepassare le scelte politiche che per decenni hanno sradicato i territori. Non solo a livello ferroviario, ma anche stradale, Spoleto ha collegamenti arcaici e pericolosi». Poche ma incisive parole invece da parte di Aniello, che si è limitata a rivolgere una stoccata ad un avversario politico. «Proprio oggi si presenta ufficialmente un altro candidato, un consigliere regionale (il nome non lo fa, ma il riferimento è a Raffaele Nevi, ndr) che non ha lavorato per la città, forse ha sbagliato collegio, forse doveva candidarsi a Perugia».

La sanità «Ma l’Umbria a due velocità non riguarda solo i trasporti» ha infine sottolineato Fiorelli. «Anche in quello sanitario, che è il mio settore (è un medico, ndr), manca una strategia a lungo termine. Ci sono una serie di problematiche e non vedo proposte di ampio respiro».

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