Le Crete di Orvieto: «Problema 1° calanco»

Il M5S sulla discarica: «Scaduto nel silenzio generale il contratto con il Comune per la gestione post mortem, ma continua a rilasciare liquami e percolati»

Condividi questo articolo su

Nuovo anno e polemiche che continuano a Orvieto sulla discarica ‘Le Crete’. È Lucia Vergaglia, esponente del M5S locale, a lanciare l’attacco: «Il contratto con il Comune per la gestione post mortem del primo calanco si è estinto nel silenzio generale, valeva centinaia di migliaia di euro e salvaguardava la popolosa area sottostante».

«FERMATE LA DISCARICA»

Lucia Vergaglia

L’estinzione del contratto I pentastellati di Orvieto mettono in evidenza che il «rimpallo delle responsabilità tra le amministrazioni del passato ed attuali, la mancanza di lungimiranza che si ricava dalla stratificazione delle decine di documenti diversi ed autorizzazioni si sovrappongono lasciano intravedere nuovi problemi per l’annosa questione della discarica orvietana. Uno di questi è proprio l’estinzione del contratto con il Comune per la gestione post mortem del ‘butto’, il primo calanco, che è avvenuta nel silenzio generale della politica impegnata sui processi futuri perdendo di vista le fondamenta su cui si sta costruendo. Si tratta di atti contenuti in polverosi faldoni del ventennio scorso e che lentamente stiamo riuscendo a tirare fuori quando vengono pubblicati i riferimenti, come in questo caso, per nuovi progetti. Scaduto l’accordo tra Sao-Acea e Comune per la vecchia discarica del ‘butto’ che, però, continua a rilasciare tonnellate di liquami e percolati».

«Serviva proroga» Per il M5S «la classe dirigente che in questo momento governa, come quella che ha dato la precedente autorizzazione nel 2011, epoca del sindaco Concina e del centro destra, avrebbe dovuto pretendere non solo una ulteriore proroga diretta col nostro Comune ma anche, e soprattutto, porre le basi per le iniziative di ripristino ambientale più moderne. Avremmo non solo potuto continuare ad avere certezze sul post mortem della discarica ma riuscire a recuperare gli spazi a nuova vita. Così non è, così non è scritto nelle carte del Comune e così non si sa in caso di problemi di chi ne avrà la responsabilità tra il gestore, le ex Ato, gli ex Ati, la nuova Auri o la città di Orvieto. Sappiamo solo che le conseguenze saranno subite dai popolosi quartieri sottostanti e dal territorio. Il gruppo consiliare del M5S ha depositato una interpellanza urgente per il sindaco Germani ed una mozione a sostegno di ogni iniziativa volta a trovare una soluzione efficace e duratura per le aree chiuse di ‘Le Crete’».

La discarica ‘Le Crete’ di Orvieto

«Fare luce» Sul tema si espone in particolar modo la Vergaglia: «Bisogna fare piena luce sui processi in corso ed avere certezze inoppugnabili sulla catena di responsabilità per la vicenda del primo calanco; innanzitutto bisogna rimuovere situazioni di conflitto tra competenze ed assenza di doveri che potrebbero innescare rischi per tutti noi, conseguenze economiche oltre che ambientali. Interpellerò in consiglio Germani per conoscere la posizione politica della nostra amministrazione comunale e farla verbalizzare. Oggi non ci interessa buttare croci addosso su nessuno, vogliamo solo affrontare i problemi con piena consapevolezza della portata e degli effetti a lungo termine delle azioni, ed ancor più delle omissioni, con una fattiva lungimiranza e quindi alla risposta del sindaco, che auspichiamo tranquillizzante e di prospettiva, affiancheremo un atto deliberativo che ponga le basi per una gestione dell’ambiente dei calanchi che vada oltre il periodo di utilizzo delle discariche e che sia verificabile dai cittadini che intendono vivere nell’area od investire in proprietà e terreni. Infine – conclude la rappresentante del M5S – chiederemo i mezzi per una due diligence, di una ricognizione di questi contratti che hanno un così grande impatto sulla vita cittadina, senza dover essere costretti ad aspettare i tempi della burocrazia o improbabili commissioni; per farla breve chiederemo quel pieno accesso diretto alla rete cittadina che non abbiamo mai avuto».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli