Locandina censurata: Sgarbi si spoglia

Il critico risponde a modo suo all’oscuramento della pubblicità della mostra di Gualdo Tadino

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Probabilmente non aspettava altro, Vittorio Sgarbi, per dar sfoggio del suo corpo e del suo spirito provocatorio, dopo il clamore mediatico suscitato dalla ‘censura’ di Facebook alla locandina della mostra «Seduzione e potere» di Gualdo Tadino.

Diario degli errori Così, domenica mattina, il noto critico d’arte – che dopo il grosso successo televisivo degli anni Novanta negli ultimi anni sta spopolando sui social con i suoi post caustici – si è fatto un selfie sul letto di un albergo, tutto nudo, con un libro a coprire i genitali e la scritta: «Consigli per la lettura». Immancabili gli hastag (fra gli altri #facebookcensurami oltre a quello dell’hotel di Pisa dove era ospite). Per la cronaca, il titolo del libro è «Diario degli Errori» di Ennio Flaiano, in edizione Adelphi.

Il caso La locandina della mostra curata da Sgarbi è stata contrassegnata con il bollino rosso di Facebook: il popolare social network ha indicato come non appropriate per un pubblico non adulto le immagini delle opere d’arte che raccontano la bellezza femminile tra Cinquecento e Settecento: «Dal momento che non rispetta le nostre normative pubblicitarie, in quanto promuove prodotti o servizi per adulti, la sua inserzione non può essere approvata. Non è consentito l’uso di immagini o video di nudo o scollature troppo profonde, anche se per fini artistici o educativi».

Pubblicità rifiutata A nulla è valso l’appello del Polo Museale di Gualdo Tadino che chiedeva la divulgazione, a fronte di una sponsorizzazione a pagamento, dello spot della mostra già in onda su diverse emittenti televisive. La mostra, sottolinea Vittorio Sgarbi, «presenta la seduzione attraverso una serie di immagini femminili che nella letteratura, negli episodi biblici, nella mitologia, nella storia e nella quotidianità, hanno saputo dominare con il potere delle intenzioni e grazie a una delicata bellezza.

È solo arte «Nulla di poco lecito o da occultare alla visione dei più piccoli – aggiunge il critico d’arte – poiché si tratta di opere d’arte, che ci permettono di ammirare l’epoca Barocca e Rococò in tutto il suo splendore: dalla maga Circe che seduce con i suoi incantesimi, alla delicata ritrosia di una giovane Rebecca al pozzo, alla forza penetrante di Maddalena, all’intrepida esaltazione di Giuditta, fino alla determinazione di Betsabea che seduce per la conquista del potere, per arrivare alla superlativa sensualità di Armida e Cleopatra, donne che attraggono per il loro irresistibile fascino».

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