Maggioranza ‘abdica’, salta consiglio a Terni

Doppia chiamata a vuoto per le commissioni consiliari: non ci sono i consiglieri di maggioranza. Opposizione attacca su presunte incompatibilità

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Latini con Gentiletti prima del tentativo di avvio

«Bravi. Venite in aula e affrontate le questioni, non scappate. E pagate i debiti che avete». A chiudere il ‘non’ consiglio comunale di giovedì pomeriggio – due chiamate a vuoto, 12 e 13 consiglieri presenti – non poteva che essere Valdimiro Orsini (Pd), il più attivo tra i consiglieri di minoranza in questa prima fase dell’era Leonardo Latini. Dall’altro lato l’assessore Enrico Melasecche che, in uno dei tanti siparietti con l’avversario, replica con un «per parecchi anni lo avete fatto voi». Stop, tutti a casa: l’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle tre commissioni consiliari permanenti e quella di controllo e garanzia è rinviata a venerdì. Sempre che si proceda: c’è ‘maretta’ nella maggioranza. E c’è da fare i conti con il caso legato alla presunta – a far scattare la molla Orsini – incompatibilità di alcuni assessori e consiglieri per dei debiti con il Comune.

BAGARRE ORSINI-MELASECCHE AL TERMINE: «NON SCAPPATE E PAGATE I DEBITI», VIDEO

I consiglieri di minoranza

L’assenza dei consiglieri di maggioranza e la nota Qualcosa non va già nella conferenza dei capigruppo, convocata appositamente per discutere di un atto d’indirizzo – di sostegno – per la situazione della Ternana Calcio, impegnata nella battaglia per il possibile ripescaggio in serie B. Aria di andare a casa presto giovedì e così sarà. Il presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti prova ad avviare la seduta: niente da fare, ci sono appena dodici consiglieri comunali, altro giro alle 16.01. Nel contempo Michele Rossi (Terni Civica) consegna un documento a nome suo e di Orlando Masselli (FdI): «I sottoscritti dichiarano di non partecipare all’odierna seduta in quanto non ancora nelle condizioni di deliberare sull’ordine del giorno nelle more del confronto di maggioranza». Discorso chiaro, c’è ‘maretta’. Non il massimo della situazione per il sindaco Latini, già alle prese con la gestione dell’emergenza bomba nei pressi della stazione di Cesi.

Michele Rossi ha consegnato il documento a Ferranti

Inutile dire come va a finire la seconda chiamata. C’è un consigliere in più, diventano tredici, ma non basta per andare avanti: scatta lo scambio di battute tra Orsini (che parlando dei «debiti da pagare» fa riferimento alla presunta posizione ‘irregolare’, di incompatibilità, per il mancato pagamento di multe e Tari, mirino su assessori e consiglieri, uno anche della minoranza) di alcuni consiglieri di maggioranza e Melasecche, fine del pomeriggio in consiglio comunale. C’è una doppia partita in sviluppo. Evidente che nella maggioranza non stia andando proprio tutto liscio, quantomeno per la nomina dei presidenti delle commissioni consiliari.

Valdimiro Orsini

Le note ufficiali Una dietro l’altra, nel pomeriggio, arriva i comunicati per esporre la propria posizione: «La seduta del consiglio comunale convocata – parte la maggioranza – per giovedì pomeriggio non si è tenuta per mancanza del numero legale. Sia al primo che al secondo appello il presidente Ferranti ha infatti constatato il mancato raggiungimento del numero minimo di consiglieri richiesto per la validità della seduta. Al presidente è stato consegnato un documento dei rappresentanti dei gruppi della maggioranza, nel quale si dichiara: «Non parteciperemo alla seduta di oggi del consiglio comunale in quanto non ancora nelle condizioni di deliberare sull’ordine del giorno, nelle more del confronto di maggioranza sulla presidenza delle commissioni consiliari permanenti». Quella di Rossi e Masselli.

Il documento di Rossi e Masselli

L’opposizione attacca «Il comportamento della maggioranza – la nota a firma Paolo Angeletti (Terni Immagina), Luca Simonetti (M5S), Francesco Filipponi (Pd) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico) – che prima ha disertato la conferenza dei presidenti di gruppo e poi l’aula facendo mancare il numero legale dimostra ancora una volta che per loro prima degli interessi della città vengono le poltrone. Sulle ragioni che hanno indotto i gruppi di maggioranza a questa scelta oltre a quelle da loro stessi dichiarate riguardanti le presidenze delle commissioni, assumono rilievo – a nostro parere – anche quelle relative alla verifica delle incompatibilità di alcuni consiglieri eletti, questione piuttosto delicata che si riferisce a debiti, maturati dai consiglieri stessi e non onorati, nei confronti del Comune in dissesto. Si tratta di una vicenda che chiederemo venga affrontata con la massima attenzione – aperta un’istruttoria del Comune sulla faccenda con il segretario generale Giuseppe Aronica in prima fila, ci sarebbe comunque una settimana per sanare le posizioni pendenti, diverso il caso per la dichiarazione di falso su atto pubblico – trasparenza». Poca pace per Latini.

Palazzo Spada

Orsini in solitaria Il 59enne consigliere lancia un ulteriore carico via social: «La maggioranza non ha avuto il coraggio di presentarsi in Consiglio comunale per discutere dei consiglieri e assessori che sono morosi verso il Comune. Decine di migliaia di euro non entrati nelle casse del Comune che in parte sono causa del dissesto finanziario del Comune di Terni. Chiediamo a nome della città onesta e trasparenza,di discutere dei problemi della città e non di poltrone. Noi del Pd ci siamo e ci saremo», l’affondo via facebook. Quindi tocca ai rappresentanti della lista Terni Immagina e Rossano Pastura, segretario provinciale del Psi: «Non poteva iniziare peggio l’avventura della maggioranza a trazione leghista del Comune di Terni. I paladini dell’onesta, del cambiamento e della rinascita della città che già ad uno dei primi consigli comunali non si presentano, mandando deserta la seduta, danno già la dimostrazione dell’inadeguatezza e della pressappocaggine di chi vorrebbe amministrare la città. La maggioranza si dimostra per quello che è: gruppi disomogenei, alla caccia di poltrone e di incarichi, incapace di gestire qualsiasi fase di un’amministrazione comunale».

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