Maratta, università poi palestra: solo tramonti

Terni, è ancora tutto da scrivere il destino degli edifici dell’ex consorzio Tns che in passato hanno ospitato un corso di laurea. Il degrado riguarda anche lo stabile del Comune

Condividi questo articolo su

Un tempo lì – quando il sogno di una Terni ‘città universitaria’ sembrava concreto – c’era la facolta di scienze e tecnologie della produzione artistica. Poi, tramontato il progetto accademico, nel novembre del 2013 vi aveva trovato posto una palestra. Ma a fronte dei canoni di locazione non pagati, anche questa esperienza si è conclusa con tanto di sfratto a metà 2017.

La situazione Il destino degli immobili di proprietà dell’ex consorzio aree industriali Tns, che sorgono in via Casale accanto alla sede di Confartigianato, è tutto da scrivere. Allo stato l’unica certezza è il degrado. Il complesso è stato messo in vendita dal liquidatore dello stesso consorzio – il commercialista Carmelo Campagna – che però, al momento, ha le ‘mani legate’: «Su quegli immobili insiste un’ipoteca in ragione di un mutuo contratto dall’ex consorzio. Al momento è in corso un dialogo con l’istituto bancario per giungere ad una soluzione che consenta di rientrare in possesso dei beni, da vendere poi all’asta. Manifestazioni di interesse ce ne sono e l’auspicio è che lo stallo possa essere superato entro la fine del 2018».

Corsa contro il tempo Fra ex università/palestra, ex mensa universitaria ed uffici, il complesso mantiene un valore – ed un potenziale – significativo. Anche se oggi, in ragione di quanto detto, non è possibile sfruttarlo. L’obiettivo è anche evitare che gli investimenti pubblici consistenti che avevano portato all’edificazione degli stabili, vadano in malora insieme a quest’ultimi.

C’è anche il Comune Al momento non sembra godere di migliore salute un altro edificio adiacente, il primo che si incontra raggiungendo via Casale dalla Marattana. Quello, di proprietà del Comune, era stato utilizzato anche dalla Protezione civile come base operativa, in particolare per la raccolta solidale dei beni, in seguito ai terremoti del centro Italia. Poi più nulla: spetterà alla prossima amministrazione decidere il da farsi.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli