PalaTerni, Salini: «Fino a 200 posti di lavoro»

Firmato il contratto per la realizzazione della struttura, l’obiettivo è aprirlo per i mondiali paralimpici di scherma 2023

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Una firma sudata – fino all’ultimo – finalmente arrivata dopo anni di dibattiti, promesse, attese: la Salc ha siglato lunedì mattina, a seguito dell’aggiudicazione definitiva, il contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva, l’esecuzione dei lavori e la gestione per 30 anni del nuovo PalaTerni che sorgerà a Foro Boario. Un investimento di circa 18 milioni di euro complessivi (di cui circa 3 in 3 anni dal Comune), ‘sancito’ a palazzo Spada dalla presenza del numero 1 della Salc, il presidente del cda Simon Pietro Salini. Soddisfatto dell’agognato traguardo al pari del sindaco Leonardo Latini e dell’assessore ai lavori pubblici, Enrico Melasecche.

L’INTERVISTA VIDEO A SALINI

Progetto ‘green’

«Abbiamo raggiunto un obiettivo importante in questi due anni di lavoro – ha sottolineato Salini – grazie anche all’impegno dei nostri tecnici che hanno redatto il progetto preliminare e l’offerta tecnico-economica permettendoci di sottoscrivere il contratto di appalto. Si tratta di un incarico importante che ci è stato affidato dal Comune di Terni, per dare alla città un nuovo spazio polifunzionale, un’estensione del centro abitato raggiungibile anche attraverso nuovi percorsi pedonali e ciclabili, sul fiume, nell’ottica di una città sempre più green. Ci impegneremo con l’intera comunità per realizzare una struttura all’avanguardia con i sistemi più moderni e più efficienti, nel rispetto dell’ambiente e cercando di ridurre al minimo l’impatto dei lavori sul territorio».

COME SARA’ IL PALASPORT – IL VIDEO

Il nodo dei tempi

Sul carattere polifunzionale del progetto, orientato non solo allo sport, ha puntato più volte l’attenzione Salini, che ha comunque posto come obiettivo nella conclusione dei lavori un importante appuntamento sportivo come i mondiali paralimpici di scherma del 2023. «Per la progettazione esecutiva – ha spiegato sul punto – è previsto un anno di adempimenti burocatrici, ma anche grazie alla collaborazione del Comune stiamo accelerando i tempi, per la parte della costruzione abbiamo già analizzato aspetti tecnici per cercare di anticiparli anche in questo caso. Il nostro sogno è di aprire il palazzetto per i mondiali di scherma». «Speriamo anche prima» è stato all’unisono il commento in conferenza stampa dell’assessore Melasecche e del presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini, che finanzierà l’opera per 2 milioni di euro. Finora si era parlato infatti della scadenza del 2021, ma considerato che i lavori dovrebbero iniziare a primavera 2020 e che il tempo stimato per la costruzione è di due anni, ecco che il 2022 è, almeno sulla carta, il termine più credibile. Tanto che si punta all’inaugurazione della struttura non in occasione dei mondiali di scherma, ma con un grande evento musicale precedente.

Le potenzialità

All’interno della struttura ‘green’ da 7 mila metri quadri coperti e 5 mila 500 posti interni si potrà infatti assisteri anche a concerti, spettacoli, cinema all’aperto, grazie anche ad uno spazio esterno, per altri 4 mila posti, a ridosso del fiume Nera. «Oggi stesso (lunedì, ndr) – ha rivelato Salini – avremo ulteriori incontri con dei tecnici utilizzatori degli eventi per fare in modo che il palazzetto abbia caratteristiche tecniche che lo facciano preferire a molte altre location dei dintorni, anche per eventi come concerti da svolgere nel periodo estivo. Stiamo tenendo incontri anche per gli spazi commerciali, che potranno dare lavoro da un minimo di 100 ad un massimo di 200 persone. Ci sono dei gruppi interessati, stiamo lavorando con loro per capire come fare le cose al meglio». Cinquemila i metri quadri dedicati alle attività commerciali, mille per quelle di ristorazione, con 925 parcheggi connessi. Sarà realizzata anche la viabilità di accesso/uscita, tra cui un nuovo sottopasso in viale dello Stadio all’altezza dell’intersezione con via Cesare Aroldi.

Soddisfazione e lacrime

«Preferisco chiamarlo PalaTerni – ha sottolineato il sindaco Latini nel suo intervento – perché l’obiettivo è quello di realizzare qualcosa di fortemente interconnesso al centro storico per avere una visione allargata dell’intervento che andrà a godere di un grande afflusso di persone. Si tratta di una struttura polifunzionale, modulare e modulabile». Non è invece riuscito a trattenere le lacrime l’assessore Melasecche. «Abbiamo trascorso giorni e notti a superare le mille difficoltà che avevamo. Ma c’era un’idea di città e di come quell’area terribilmente degradata poteva diventare. Oggi sono felice perché credo che tutti insieme abbiamo fatto un passo avanti». Poi la stretta di mano con Salini e nel pomeriggio, nello studio del segretario generale Giampaolo Giunta, dopo la lunga e a più riprese lettura di tutto il contratto, la sospirata firma di Salini.

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