Perugia, Arcudi salvo: resterà presidente

Consiglio comunale fiume che il diretto interessato segue dai banchi del suo gruppo. Esce due volte: quando parla Pici e al momento del voto. Defezioni in maggioranza e minoranza – Video

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di P.C.

Nilo Arcudi resta presidente del consiglio comunale. Pur in modo sofferto e con qualche distinguo (Pici su tutti), come era prevedibile la maggioranza resta compatta nel respingere la richiesta di revoca: alla fine, tutti i presenti votano compatti (19 voti contrari e 9 a favore, assente fra gli altri la Casaioli). Compatta anche la minoranza, pur con qualche defezione fra le fila di Italia Viva e Movimento Cinque Stelle.

IL CASO ARCUDI – ARCHIVIO UMBRIAON

Il voto con chiamata nominale (video)

La giornata di Arcudi

Il presidente ha seguito il consiglio comunale che lo riguardava da vicino seduto fra i banchi del suo gruppo consiliare, Perugia Civica, a due passi da Massimo Pici, di fatto ex compagno di lista, che era stato fin dall’inizio suo principale accusatore politico. Una scelta di opportunità di cui gli hanno dato atto un po’ tutti. Ma prima di lasciare il posto alla vicepresidente Roberta Ricci fa in tempo a dare il ‘la’ alla seduta, non sottraendo se stesso al dibattino e mettendo la sua maggioranza in una posizione non certo comoda, visto il fuoco di fila di interventi sul tema: era del resto inevitabile che la minoranza cogliesse l’occasione per trasformare la vicenda in una guerra di posizione. Poi è uscito di nuovo, al momento del voto.

L’intervento di Pici (video)

Romizi: «Non è un passo indietro nella lotta alla Ndrangheta»

«Mi spiace constatare che il consiglio comunale sia diviso su questo tema. Io sono uno di quelli che ha sempre ritenuto come in alcuni momenti le comunità debbano essere unite e coese. Quando si parla ‘Ndangheta non ci si può mostrare divisi. E mi dispiace sentire letture di chi dice che ci stiamo trincerando dietro cavillo tecnici. Il nostro voto di rigetto della mozione di revoca oggi non è un voto in contrapposizione alla lotta alla Ndrangheta. No. Non lo accetto. Se uno vuole fare le battaglie contro la ‘Ndrangheta non può farle a prescindere dalla legge e se la legge dice che non ci siano motivi di revoca noi non possiamo ignorarlo. Chi può pensare che noi non siamo contro la lotta alle mafie? Ma qui non si parla di questo».

La diretta del consiglio comunale (streaming)

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