Perugia, calendario scolastico: pace fatta

Servizi educativi, le Rsu incassano il risultato dopo gli scioperi ma ci sono ancora troppi nodi: «Quattro assunzioni sono poche»

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I due scioperi delle scorse settimane hanno portato un grande risultato. «Siamo soddisfatti, parzialmente soddisfatti» è il commento di Patrizia Mancini, Fp Cgil Perugia che segue la vertenza sui servizi educativi comunali, tema tra i più caldi nell’estate perugina.

La proposta Così dopo un braccio di forza andato avanti per molto tempo l’amministrazione comunale di Perugia ha inviato alla Rsu del Comune e alle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Usb una proposta relativa ai servizi educativi comunali. Proposta che, accogliendo le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali, anche in vista dell’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro, mantiene l’impianto del calendario scolastico degli anni passati, introducendo soltanto alcuni elementi di novità che andranno discussi con il personale prima dell’approvazione.

Il calendario Nella bozza, riferita al calendario scolastico, sostanzialmente ritorna tutto alla normalità con l’indicazione dei periodi di chiusura delle strutture scolastiche a Natale e Pasqua e cinque giorni di ferie autorizzate durante l’anno scolastico per le educatrici. «Il problema – spiega ancora Patrizia Mancini – era la modalità con cui palazzo dei Priori pensava di organizzare il calendario, cioè facendo lavorare tre settimane in più le educatrici e facendo slittare la chiusura del calendario la terza settimana di luglio. In quel modo, dal conteggio delle 42 settimane lavorative previste dal contratto, venivano escluse le festività di Natale e Pasqua, in base a un’interpretazione della Corte costituzionale. Perché, evidentemente, la giunta comunale segue solo le interpretazioni giuridiche che fanno più comodo».

Assunzioni «In attesa della modifica del contratto nazionale intanto portiamo a casa questo grande risultato nonostante la forte spaccatura in seno alla stessa Rsu». Le sigle, dunque, accolgono positivamente la formalizzazione della proposta da parte dell’amministrazione comunale ma si riservano di discuterne il merito con tutte le educatrici in un’assemblea da tenersi entro la fine di agosto. Ma intanto i nodi al pettine non finiscono col calendario scolastico. «Per le assunzioni – prosegue Mancini – attendiamo comunicazioni da parte dell’amministrazione che ha garantito che il prossimo gennaio saranno assunte 4 educatrici part time mentre nel 2019 l’orario sarà completato. Secondo noi, però, questo non è soddisfacente ma è un inizio su cui lavorare. Servirebbero almeno 20 assunzioni per mantenere il servizio pubblico, perché nel frattempo continueranno i pensionamenti e quattro assunzioni dunque non sono sufficienti».

Iscrizioni C’è infine quella che dai più viene definita come ‘l’ennesima figuraccia’ della giunta Romizi, cioè il ritardo con cui, quest’anno, si chiuderanno le iscrizioni agli asili nido comunali. «L’amministrazione sta facendo tutto da sola – conclude Mancini – e questo è controproducente sia per il servizio che per la stessa amministrazione. A discapito di quanto riferito dal sindaco, questo è un modo per non implementare il servizio, a scapito dei servici pubblici, e tutti i disagi ricadono sulle famiglie e sui cittadini».

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