Perugia, San Bevignate primo scoglio per Trani

La commissaria straordinaria nominata dopo le dimissioni di Luca Ferrucci presentata dall’assessore Bartolini: «San Bevignate è una partita aperta». Romizi: «Sì al confronto»

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«Il mio compito sarà tutelare al meglio le prerogative le competenze e le responsabilità dell’agenzia». Si è presentata così Maria Trani, appena nominata commissario straordinario dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Adisu), dopo le dimissioni di Luca Ferrucci per la vicenda San Bevignate. Vicenda che continua a tenere banco anche dopo la rapida soluzione della ‘crisi’.

La vicenda studentato «Continuiamo a ritenere incomprensibili le dimissioni di Ferrucci – ha detto in proposito l’assessore regionale Bartolini – in considerazione anche del fatto che la Soprintendenza aveva espresso lo stesso giorno parere negativo sul caso San Bevignate. Giuridicamente la questione via del Giochetto è ancora sul tavolo. Ci vogliono nervi saldi e molta ponderazione. Bisogna coniugare i vari interessi senza creare danni economici. Alla fine io sono convinto che una soluzione si troverà. Abbiamo chiesto al nuovo commissario di scrivere sia alla Soprintendenza che al Comune di Perugia per conoscere quali sono i loro intendimenti in merito. Vogliamo infatti disporre di tutti gli elementi necessari per la gestione di una vicenda complessa e che richiede la massima ponderazione. C’è infatti un contenzioso in corso, con ingenti risorse bloccate e nostro dovere è anche quello di tutelare le esigenze di bilancio, a tutela dei contribuenti umbri».

SAN BEVIGNATE: «LA SOLUZIONE SI TROVERA’»

Romizi: «Confronto necessario» In attesa di una risposta ufficiale, il Comune fa sentire la sua voce a stretto giro, via social: «Ora più che mai è necessario un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati (Adisu, Regione, Sovrintendenza, Università e Comune) per parlare del futuro del sito di San Bevignate – così il sindaco Andrea Romizi su Facebook – un percorso che era già stato avviato con il commissario dell’Adisu, il professor Luca Ferrucci, che ringrazio per il proficuo rapporto di collaborazione e per l’impegno garantito nell’importante ruolo. I cittadini già in passato hanno espresso la loro ferma contrarietà al progetto di un nuovo studentato in un’area così carica di valori storico culturali. Tanto più oggi che sarebbe da considerarsi un progetto inattuale e privo di utilità, a fronte delle diverse esigenze che conseguono agli importanti mutamenti che negli anni hanno interessato Università e città. Ciò anche in coerenza ad una nuova idea di città, tesa a prediligere il recupero e la valorizzazione degli spazi esistenti piuttosto che il consumo di nuovo suolo».

San Bevignate

Bori: «Le colpe di Barelli» Sempre via social la posizione della minoranza Pd. «Sono passati 15 anni – scrive il consigliere Bori su Facebook – non moltissimi ma è come se fosse trascorsa un’intera epoca per quanto sono cambiate le condizioni dell’ateneo e del territorio: gli studenti sono passati da quasi 40 mila a circa 20 mila, le facoltà universitarie non si sono mai spostate dalla Conca e all’interno del complesso di Monteluce sta per essere inaugurato un collegio universitario realizzato proprio dall’Adisu. È stato un errore aver perso 4 anni di tempo, ignorando la questione e sperando di trovare una scappatoia tramite cavilli, ricorsi ed appigli legali. Il procedimento è legittimo e regolare. Ma la questione va posta sul piano delle scelte politiche e della capacità di governare i processi. L’attuale vicesindaco Barelli (che costruì la sua candidatura proprio sulla questione di San Bevignate) ha una grande responsabilità: non aver fatto nulla per quasi 4 anni, nella speranza di trovare scorciatoie legali o che qualcun’altro risolvesse la questione al suo posto per poi rivendicarne i meriti. Ma le concessioni edilizie sono in capo al Comune di Perugia e se lui, il sindaco o la giunta ritengono di volerle revocare è nelle loro facoltà».

Maria Trani La scelta del nuovo commissario Adisu è stata fatta – viene spiegato nella nota – in considerazione delle sue «elevate competenze in materia di organizzazione e amministrazione e di elevata professionalità rispetto alle funzioni da svolgere». Dirigente regionale dal 1984, la dottoressa Trani ha tra l’altro collaborato alla stesura della nuova legge sul diritto allo studio universitario. «Una legge innovativa, la prima in Italia, che assegna all’Adisu il ruolo di garantire il diritto allo studio 2.0, non solo dunque le provvidenze tradizionali come mense e alloggi – ha spiegato Bartolini -, ma anche di rispondere alla domanda degli studenti di far ripartire ‘l’ascensore sociale’, unendo le risorse della programmazione comunitaria per misure quali Garanzia giovani e una gestione sapiente dell’ente a quelle per il diritto allo studio». Resterà in carica fino al 30 giugno 2018, salvo proroghe, e comunque fino alla nomina del nuovo amministratore unico, che sarà individuato attraverso un avviso pubblico.

Gli obiettivi che la giunta ha affidato alla Trani sono due: «Un’attività di spending review affinché l’agenzia possa continuare a garantire il 100 per cento delle borse di studio agli aventi diritto come è stato garantito, con massimo sforzo, per il bando emanato nel dicembre scorso», oltre ovviamente alla gestione della spinosa vicenda dello studentato di via del Giochetto a Perugia. «La mia volontà – ha detto il neo commissario straordinario – è quella di curare tutte le attività quotidiane dell’Agenzia, che eroga ogni giorno servizi significativi e importanti per gli studenti, e di dare attuazione alla nuova legge regionale, continuando sulla strada già intrapresa dal commissario Ferrucci. Per quanto riguarda lo studentato di via del Giochetto, esaminerò con cura tutta la documentazione, con l’impegno a tutelare al massimo le prerogative e le competenze dell’Agenzia».

Udu: «Soddisfatti» «La Regione ha saputo dare una risposta tempestiva e positiva – scrivono i ragazzi di Udu – dimostrando che il diritto allo studio resta una priorità di quest’Amministrazione riteniamo infatti che le dimissioni improvvise di Luca Ferrucci siano state un gesto inopportuno che non ha giovato all’Adisu e agli studenti, perché si sono messe a rischio una serie di questioni importanti che l’Adisu dovrà affrontare nelle prossime settimane: dalla copertura totale delle borse di studio al bando per i sussidi straordinari, dalle varie questioni sulle mense universitarie al collegio di Monteluce di prossima inaugurazione. Ci attiveremo da subito con spirito di collaborazione, richiedendo un incontro alla Trani per discutere le questioni prioritarie e cominciare ad attuare il nostro programma, che ha ottenuto un così ampio consenso dagli studenti alle ultime elezioni».

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