FarmaciaTerni, c’è anche modifica statuto

Rimodulazione contratto approvato in consiglio comunale, ancora bagarre su un parere richiesto. La giunta si muove sullo statuto. I sindacati scrivono a Latini

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La rimodulazione

Lunga discussione – quasi come quella in III° commissione consiliare di martedì mattina, sfiorate le tre ore – in consiglio comunale e via libera alla rimodulazione del contratto di servizio di FarmaciaTerni. Nel pomeriggio di mercoledì si è chiuso l’iter in merito alla proposta dell’amministrazione Latini per – in sostanza modificare il canone annuo che la società di Federico Ricci deve corrispondere al socio, ovvero il Comune: «Occorre per salvare questo patrimonio pubblico», ha ricordato il sindaco. La novità odierna arriva dalla giunta: c’è la proposta di modifica dello statuto. Valdimiro Orsini (Pd) scatenato sulla mancata risposta – seguirà la bocciatura tecnica di un emendamento presentato dai consiglieri di minoranza – del segretario generale sul decreto del presidente della Repubblica 168 del 2010 (articolo 10): siparietto con il presidente con Francesco Maria Ferranti – presidente del consiglio – e conclusione con voto per appello nominale.

LE DICHIARAZIONI DELL’AU RICCI: «AZIENDA SALVATA». PERSONALE, IDEA ESODO INCENTIVATO

Nulli Pero, Latini, Ricci e Bordoni

Il perché della modifica dello statuto

La giunta – in poche parole – ha agito per ‘fotografare’ la situazione odierna alla luce del cambio di visione rispetto alla delibera di consiglio comunale del 7 aprile 2017, quando fu approvata la modifica dello statuto: all’epoca – si era nella fase di preparazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale per tentare di evitare il dissesto, poi respinto dalla Corte dei conti regionale – era stata prevista la possibilità di ingresso di un socio privato in vista della cessione di una parte delle quote. Ora il quadro è decisamente cambiato: niente più vendita ma salvaguardia e valorizzazione, con tutte le difficoltà del caso: «Sono venuti meno, dunque, i presupposti a sostegno delle scelte e delle motivazioni della già richiamata delibera».

LE MODIFICHE DELLA GIUNTA ALLO STATUTO DI FARMACIATERNI: IL DOCUMENTO

Una farmacia comunale

L’adeguamento e le quote pubbliche

Via libera – iter da completare, deve arrivare in consiglio – all’adeguamento dello statuto in base alle idee attuali dopo aver ricevuto il parere positivo dalla dirigente delle attività finanziarie Stefania Finocchio: c’è l’inserimento dell’articolo 4 bis riferito ai ‘rapporti tra società e socio unico Comune di Terni’. Per quel che concerne il capitale si legge che «tutte le quote di partecipazione devono rimanere in proprietà di enti pubblici. La partecipazione di capitale privato è consentita solo se prescritta da norme di legge e avvenga in forme che non comportino controllo o potere di veto, né l’esercizio di un’influenza determinante sulla società controllata». Latini dovrà ora partecipare all’assemblea dei soci e votare l’approvazione delle modifiche.

I sindacati scrivono al sindaco

«Il sistema delle farmacie comunali – scrivono Filcams, Fisascat e Uiltucs – rappresenta un valore da difendere ed è l’asse principale da cui ripartire per la crescita e lo sviluppo di una struttura che non può e non deve limitarsi all’intermediazione del farmaco. Prova ne è stata la discussione in consiglio comunale dei mesi scorsi, la quale ha sancito che ‘l’attività svolta dalla società è una attività che il servizio sanitario nazionale attribuisce all’ente pubblico’, per questa ragione veniva superata l’eventuale vendita programmata dalla precedente amministrazione con la contrarietà delle organizzazioni sindacali. La direzione individuata di rafforzare in modo inequivocabile il ruolo pubblico nelle partecipate necessita però, di alcune azioni che possono condizionare in modo positivo la concreta  spendibilità della scelta: una di queste è rappresentata dalla rimodulazione del contratto di servizio in essere che risulta troppo oneroso per l’azienda e compromette, allo stato attuale, un possibile suo rilancio. Negli incontri che si sono determinati con l’amministrazione comunale, le scriventi hanno più volte sollevato i diversi problemi che insistono nel funzionamento delle farmacie comunali e che ancora non hanno trovato la giusta risposta per garantire un servizio qualitativamente all’altezza della sfida dei nuovi bisogni nella dimensione del welfare cittadino. Per questa ragione rivolgiamo un appello al sindaco affinché affronti la vicenda FarmaciaTerni con la giusta determinazione per avviare un processo di valorizzazione condividendo con le lavoratrici e i lavoratori un percorso di nuovo protagonismo: è necessario offrire alla città l’idea di una azienda  in grado di rispondere a bisogni ed esigenze di cittadini che vedono sempre più ridotta la risposta al diritto alla salute. Il tema principale rimane il futuro dell’azienda e il suo rilancio in quanto rappresenta un segmento importante del welfare cittadino e svolge un ruolo di servizio pubblico per la comunità; la discussione sul piano industriale sarà l’occasione per condividere azioni che possano far superare le criticità esistenti e, al tempo stesso, individuare la strategia necessaria alla riorganizzazione e investendo su direttrici che possano rilanciare il sistema delle farmacie comunali».

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