Terni, anziana disabile truffata e derubata

Giovedì pomeriggio sono entrati in azione in due per raggirare un’84enne che vive in centro. Ingente il bottino. Indagini a tappeto

Condividi questo articolo su

di F.T.

Hanno approfittato delle precarie condizioni di salute di una donna di 84enne di Terni, ipovedente e con problemi di udito, per portarle via oro, gioielli e diverse centinaia di euro in contanti. Il ‘colpo’ – basato su un vero e proprio raggiro ai danni della poveretta, con tecniche da truffatori e ladri consumati – è stato messo a segno da ignoti, giovedì pomeriggio, nell’appartamento di via Filzi dove l’anziana vive.

Il bottino La ‘tecnica’ è quella classica: uno dei due – in questo caso una donna sulla trentina, ben vestita e dai modi affabili – si occupa di distrarre e tenere impegnata la vittima, consentendo al complice di entrare in casa e rubare ciò che, di valore, trova a portata di mano. E in questo caso, non certo il primo del genere nonostante le tante raccomandazioni delle forze dell’ordine, il bottino è consistente visto che i malviventi sono riusciti a portarsi via almeno quattro bracciali d’oro, tre anelli con brillanti, una collana di corallo e 1.750 euro in contanti.

Modi affabili Tutto è accaduto nel giro di pochi minuti, giovedì pomeriggio. L’anziana stava rientrando in casa, dopo aver raggiunto una vicina ferramenta per comprare alcune cose, quando, nei pressi dell’ingresso del palazzo, è stata avvicinata dalla donna elegante e gentile che le ha spiegato di essersi trasferita da poco nel suo condominio, in un appartamento all’ultimo piano. Le due hanno poi preso insieme l’ascensore e lì la giovane ha cercato di ottenere la fiducia dell’anziana, riuscendoci, grazie ad una parlantina fluente e accattivante, fatta anche di complimenti gratuiti.

Messinscena Così, una parola tira l’altra, la vittima si è ritrovata in casa quella che poi si sarebbe rivelata la sua ‘carnefice’ che, intenta a mangiare un gelato, si è allontanata quasi subito con una scusa: «Mi sono sporcata, vado un attimo di sopra a pulirmi». È in quel momento che l’abile malvivente, in base alla ricostruzione, potrebbe aver raggiunto l’ingresso del palazzo per aprire al complice che poi ha materialmente effettuato il furto. E infatti poco dopo la 30enne si è ripresentata a casa dell’anziana, l’ha fatta sedere in cucina e ha iniziato a parlare dicendole di conoscere il figlio e diverse altre cose per quella che sembrava una normale chiacchierata fra vicini di casa.

Furto a segno In quel lasso di tempo, attraverso il portone lasciato socchiuso, il complice si è introdotto nell’appartamento, dirigendosi verso la camera da letto dove l’anziana, per sua sventura, aveva lasciato in bella vista le chiavi del comò e di una cassetta di sicurezza nascosta in un armadio. Il soggetto avrebbe agito nel giro di pochi minuti, riuscendo a trovare e ad aprire tutto ciò che gli interessava e portandosi via l’ingente bottino senza creare troppa confusione. Così, quando la giovane ha ricevuto dal ‘collega’ il segnale che il ‘lavoro’ era finito, ha troncato nuovamente l’amabile chiacchierata per allontanarsi repentinamente. E fra i residenti c’è chi avrebbe notato due figure prendere l’ascensore e fuggire dal palazzo.

L’indagine La poveretta, che si è resa conto dell’accaduto soltanto diversi minuti dopo, è rimasta profondamente turbata e spaventata. «Adesso anche quando sono io ad entrare in casa – racconta il figlio – mia madre salta sulla sedia dalla paura. È una situazione pesante. Lei ha sempre letto le brochure delle forze dell’ordine e gli articoli che parlano di questi casi. Pensava che non le sarebbe mai potuto capitare e invece è successo». Il fatto è finito all’attenzione dei carabinieri di Terni la cui indagine potrebbe avvalersi di alcune immagini registrate da sistemi di sicurezza privati della zona e anche dei ‘vuoti’: sabato pomeriggio un uomo ha infatti ritrovato in una piazzola di sosta lungo il raccordo Terni-Orte, fra Amelia e Montoro, alcune delle scatole in cui la donna custodiva i gioielli e anche un suo mazzo di chiavi. Elementi che fanno ritenere che la coppia di ladri provenga da fuori provincia – probabilmente dal Lazio – e che rappresentano un punto di partenza nel contesto di un’indagine che, questo l’auspicio della vittima e dei suoi familiari, potrebbe consentire di risalire agli autori del fatto.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli