Terni, area di crisi: Paparelli vs Cgil

Presentando ‘Diritti in piazza’ – dal 24 al 27 maggio – il segretario del sindacato, Romanelli, aveva stuzzicato la Regione e il vice presidente replica duro

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Si chiama ‘Diritti in piazza’, ad organizzare il tutto e la Cgil di Terni e, anche se la prima definizione che viene in mente è quella della ‘festa’, il senso è decisamente un altro: «Ci prendiamo per quattro giorni la piazza per aprirla alla città – spiega il segretario provinciale del sindacato, Attilio Romanelli – perché siamo convinti che l’agorà sia non solo il luogo della protesta, ma anche quello della proposta e del confronto. E perché solo con la partecipazione si possono risollevare le sorti della nostra comunità».

Le difficoltà L’evento si snoderà su quattro giorni, dal 24 al 27 maggio: «Pensiamo che in questa fase difficile per Terni sia importante rafforzare i livelli della partecipazione per contrastare quelle spinte alla divisione e alla parcelizzazione che da tempo stanno indebolendo il nostro tessuto sociale – dice Romanelli – e non a caso, i temi scelti per i quattro dibattiti in programma sono strettamente collegati alle vicende del territorio. Si parlerà infatti di sanità, con particolare attenzione al ruolo che la provincia di Terni dovrà giocare nel sistema sanitario regionale, ma anche di rapporto tra scuola e lavoro, un tema da sempre molto sentito dalla Cgil».

La festa La giornata inaugurale, mercoledì 24, sarà dedicata alla presentazione del libro ‘Calendario civile’, curato dallo storico Sandro Portelli, che ne parlerà alle 17, a palazzo Spada, con Claudio Carnieri e Lucia Rossi. Giovedì 25 – sempre a palazzo Spada dalle 17 – si parlerà di sanità e delle problematiche ad essa collegate: interverrà la segretaria nazionale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, insieme ai direttori generali di Asl2, Imolo Fiaschini e dell’ospedale di terni, Maurizio Dal Maso. Venerdì, stessa ora e stessa location, il tema sarà la scuola e il suo collegamento con il mondo del lavoro: Francesco Sinopoli, segretario nazionale della Flc Cgil, ne parlerà con il vice presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni ed altri interlocutori. Sabato 27, poi, il gran finale, con l’intervista – alle 19, sul palco di piazza Europa – di Bianca Berlinguer alla segretaria generale della Cgil Susanna Camusso.

La musica Ogni giorno, poi, il programma proporrà appuntamenti musicali: in piazza della Repubblica dalle 21,30. Mercoledì 24 con la Terni Jazz Orchestra & Friends, il giorno Ambrogio Sparagna con l’Orchestra popolare italiana, mentre venerdì la Med Free Orkestra. Infine, sabato, il concerto conclusivo vedrà esibirsi la Bandabardò.

Area di crisi complessa Un tema, tra gli altri, sul quale il sindacato ha qualcosa da dire è quello relativo allo stato – ed alla condivisione – dei progetti relativi all’utilizzo degli strumenti connessi con il riconoscimento dello stato di ‘Area di crisi complessa’ per i territori di Terni e Narni: «Quello che non ci convince è che, fino ad oggi almeno, di questo la Regione ha parlato solo con Confindustria. Il vice presidente Paparelli ci ha convocato per il prossimo 24 – dice Romanelli – ma è chiaro che non accetteremo di andare lì solo per essere ‘informati’ su decisioni prese da altri. La Regione deve cambiare atteggiamento, altrimenti non si farà molta strada».

Paparelli Immediata la presa di posizione del vice presidente della Regione, che si dice «sorpreso dalle affermazioni di Romanelli, proprio in virtù della convocazione ricevuta per il 24. Una riunione – spiega Paparelli – propedeutica all’insediamento del Comitato interistituzionale, previsto per il 29 e che avrà il compito di illustrare e condividere i progetti sui quali lavorare, i modi e i tempi di attuazione e tutti  dettagli relativi».

La stoccata Il vice presidente della Regione, poi, scandisce che «le nostre attività sono finalizzate, oltre che a creare le migliori condizioni per le imprese che si dichiareranno pronte ad investire sul territorio, a mettere in campo iniziative finalizzate a creare lavoro. Perché quest’ultimo non si genera con le dichiarazioni di intenti, ma soprattutto con politiche attive e serie»

 

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