Terni, detenuto aggredisce infermiera

A denunciare il violento episodio, accaduto lunedì, è il sindacato Sappe. Allarme no-stop: un altro recluso si è reciso un’arteria

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Ennesimo episodio violento all’interno del carcere di Terni. A denunciarlo è il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe che attraverso il segretario nazionale per l’Umbria, Fabrizio Bonino. riferisce di un detenuto di nazionalità italiana che – già noto per intemperanze – lunedì 27 marzo ha aggredito la caposala dell’infermeria della casa circondariale.

Recidivo In passato l’uomo, oltre ad aggredire alcuni agenti della penitenziaria e distruggere più volte la propria cella, era stato trasferito in un altro carcere – salvo poi fare ritorno a Terni poco tempo dopo – per aver minacciato il personale in servizio.

Operato Ma la conta degli episodi di una certa gravità accaduti negli ultimi tempi a Terni include anche un altro fatto accaduto lunedì sera: un detenuto marocchino, che già in passato era stato ricoverato per aver ingoiato pile e pezzi di ferro, ha compiuto un altro atto di autolesionismo, recidendosi un’arteria. L’uomo è stato condotto in ospedale ed operato.

«Intervenire» «La situazione è grave – afferma fabrizio Bonino – e servono interventi urgenti. Noi continuiamo a dirlo da tempo. Cosa si aspetta ad intervenire?». Parole a cui fanno eco quelle del segretario generale del Sappe, Donato Capece: «Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’amministrazione penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono, in media, 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di polizia penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno: i dati ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento ed il Corpo di polizia penitenziaria ha carenze di organico pari ad oltre 7 mila agenti».

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