Terni, FdI-An: «Noi, pronti per il futuro»

Marco Cecconi: «Sappiamo, quant’è in crescita il valore aggiunto di un’area moderata che riesca a ritrovare l’unità»

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Marco Cecconi

di Marco Celestino Cecconi
Consigliere comunale di FdI-An a Terni

Alla luce degli argomenti sostenuti dalla Procura nell’ambito dell’ “operazione Spada”, tanto per dirne una, la sicumera con la quale il PD parla di se stesso appare quantomai grottesca.

Da un lato, giudici che ipotizzano procedure illegittime nella gestione degli appalti, configurando un vero e proprio “sistema” finalizzato ad assicurare impropri vantaggi alle solite imprese e cooperative. E scusate se è poco.

Dall’altro lato, un Partito Democratico – maggioranza di governo a Palazzo Spada e dunque responsabile numero 1 di quanto sopra – che cerca chissà come di convincerci che sta garantendo nientemeno che il nostro futuro. Cose da pazzi.

Stiamo affrontando l’emergenza con senso di responsabilità, dicono con grandissima faccia tosta da via Mazzini. Ma quale emergenza…? Una calamità naturale, la siccità, un terremoto? O, piuttosto, la vergogna di una giunta tutta o quasi sotto inchiesta, proprio per via di quel “sistema” che da sempre alimenta il consenso elettorale del PD? Quale emergenza? Quella dei debiti, magari, figli di bilanci “truccati” di anno in anno nonostante le censure dei Revisori, della Corte dei Conti e persino di un’opposizione “confusa e improduttiva”, come dicono proprio loro, parlando esattamente come il bue quando si rivolge all’asino?

Noi non sappiamo a quali opposizioni i ternani decideranno di dare le chiavi di casa, la prossima volta. Sappiamo, certo, a chi non hanno voluto correre neanche il rischio di consegnarle all’ultima tornata amministrativa nella quasi totalità dei Comuni chiamati al voto. Sappiamo, soprattutto, sempre alla luce del più recente test elettorale, quant’è in crescita il valore aggiunto di un’area moderata che riesca a ritrovare l’unità.

Sappiamo qual è il futuro che vorremmo costruire per Terni, perché l’abbiamo già costruito governando in passato questa città e governandola bene: senza “sistemi”, senza cerchi magici, senza gli appalti truccati ipotizzati dalla Procura e stigmatizzati anche dal Tribunale del riesame, con un’agenda delle priorità non dettata da interessi di cortile (di quelli che per esempio fanno ritenere poco interessante la questione del Teatro Verdi e mille altre lasciate morire), senza aspettare di ripartire in mille rivoli destinati ad esaurirsi i soldi pubblici dell’area di crisi complessa.

E sappiamo che il “futuro” di cui straparla il PD è già finito in un vicolo cieco, contro il quale sono andati a sbattere con le loro stesse mani.

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