Terni, M5S all’attacco del Servizio Idrico

Non solo il nuovo acquedotto Terria-Pentima: nel mirino di Liberati e De Luca ci finiscono anche la questione trielina e il caro-bollette

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Martedì mattina il Sii ha provato a mettere una pietra sopra le polemiche sorte fra movimenti ambientalisti per la realizzazione del nuovo acquedotto Scheggino-Pentima. Per l’azienda dell’idrico sono più i vantaggi che i problemi – «e non ci sarà alcun impatto sul fiume Nera» hanno spiegato il presidente Stefano Puliti e il dg Paolo Rueca – ma il Movimento 5 Stelle, che preannuncia una mozione congiunta Regione-Comune di Terni e interrogazioni a raffica, non la vede così. A spiegare la posizione dei pentastellati sono il capogruppo in Regione, Andrea Liberati, e al consiglio comunale di Terni, Thomas De Luca.

«Danni economici e ambientali» «In primo luogo – spiegano i due esponenti del M5S – l’approfondimento riguarderà l’affidamento diretto ‘contra legem’ per la realizzazione dell’acquedotto Terria-Pentima. La società è infatti stazione appaltante e affidataria, con un privato selezionato per la gestione del servizio e non per la realizzazione di opere pubbliche. Roba da far strabuzzare gli occhi – affermano Liberati e De Luca – anche se i lavori stanno andando impunemente avanti senza che nessuno intervenga. Milioni veri per pozzi che non emungono acqua, come descritto nella maxi-variante al progetto presentata alcuni giorni fa. Un’opera utile – secondo il M5S – solo ad aver arricchito le tasche del privato che, dopo aver incassato l’affidamento dell’opera ha immediatamente ceduto le quote di maggioranza ad ACEA. Impatto ambientale devastante con danni inaccettabili per il pregio e l’attrattività turistica del territorio e conseguenze economiche sulle potenzialità delle imprese locali».

Contaminazione dell’acqua Obiettivo del Movimento 5 Stelle è anche aprire «un focus sulla gestione dell’emergenza trielina dell’anno scorso e il continuo riferimento alla contaminazione delle acque, secondo i vertici della SII, conosciuta da anni dalle istituzioni e mai comunicata alla cittadinanza prima di gennaio 2016, solo grazie al M5S. Chiederemo un confronto rispetto alla normativa relativa alla gestione delle acque potabili e al mancato rispetto degli obblighi di comunicazione alla cittadinanza».

Caro bollette L’ultima ‘stoccata’ di Liberati-De Luca riguarda gli importi delle bollette: «In 16 anni, dal passaggio dalla gestione pubblica all’ingresso del privato, l’aumento è stato verticale. Di contro sono state registrate perdite nella rete del 41% e una sensibile diminuzione della qualità del servizio. L’offerta presentata nel 2001 dal privato per la gestione del servizio idrico prevedeva investimenti e un piano tariffe che va immediatamente verificato».

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