Terni, ‘Sharing point’: idea buoni mobilità

Comune partecipa al programma di incentivazione del ministero dell’Ambiente: incremento tecnologico delle stazioni di ‘Valentina’. Progetto da 400 mila euro

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di S.F.

Il progetto c’è, è bello corposo e si basa essenzialmente sul potenziamento del servizio di ‘bike sharing’ Valentina che, per la terza volta, si sta cercando di rimettere in moto dopo i ben noti guai del passato. Il Comune ci prova partecipando al programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile – Primus – del ministero dell’Ambiente: lo fa mettendo in campo un progetto da 399 mila 52 euro, finanziato solo in minima parte – si tratta del 7,52% – da palazzo Spada. Nel ventaglio di idee c’è anche l’erogazione di 2 mila buoni mobilità da poco meno di 30 euro. Del tema se ne è parlato venerdì mattina al Caos dei ‘tavoli’ per la discussione legata al Pums.

BIKE SHARING A TERNI, SI PROVA A RIPARTIRE

Le bici nel magazzino al Foro Boario

Primus, il tentativo per lo Sharing point Terni

Il Comune spera che il cosiddetto Pod – Programma operativo di dettaglio – ottenga il sì del ministero per poter procedere. Terni per motivazioni tecniche ed economiche può partecipare solo al programma dello sharing mobility in ambito urbano ed ecco la scelta di puntare su ‘Valentina’: il progetto è stato redatto con l’aiuto del gestore del servizio, Bicincittà, e in poche parole si pone l’obiettivo di incrementare a livello numerico e tecnologico le attuali stazioni del servizio (14, ulteriori 4 in via di sviluppo e poi spunta la 19° in via Battisti in questa fase). In che modo? «Trasformandole in vere e proprie aree di sosta riservate allo sharing mobility denominate ‘Sharing point Terni’ attrezzzate con segnaletica, infrastrutture che permettano la ricarica di veicoli elettrici e l’erogazione di servizi di infomobilità, con adeguata illuminazione e videosorveglianza laddove necessario». Il progetto sarebbe in gran parte finanziato dal programma ministeriale (fino al 75%, massimo di 300 mila euro), poi Bicincittà (69 mila 363 euro, 17,48%) e l’esigue parte rimanente in capo al Comune (30 mila euro).

IL BIKE SHARING E UN SERVIZIO CHE NON HA MAI PRESO PIEDE

Le biciclette

I buoni mobilità per lavoratori e studenti

L’altro spunto rilevante fa riferimento ai ‘buoni mobilità’ da mettere a disposizione dei cittadini iscritti per la prima volta al bike sharing. Il Comune vuole incentivare l’uso del servizio – lo scopo principale di tutta l’operazione è far diminuire il traffico veicolare – e quindi ecco il tentativo: l’erogazione di 2 mila buoni destinati in particolar modo a lavoratori e studenti delle aree coperte da ‘Valentina’. Si tratta di 28,7 euro (totale lordo 70 mila euro) erogati direttamente da Bicincittà, con suddivisione della tipologia di utenti: «Quelli che ogni giorno vanno a lavoro e fanno spostamenti intermodali (1.500 buoni mobilità) e gli studenti degli istituti superiori che abitano distanti dai plessi scolastici (500 buoni mobilità). Se il Pod sarà accettato, il Comune farà un bando specifico per l’assegnazione e i criteri di selezione sono diversi: la distanza della residenza dal posto di lavoro, distanza della residenza da una stazione di bike sharing, il possesso di un abbonamento annuale o mensile al trasporto pubblico ed età per i lavoratori; distanza tra la residenza e la scuola, essere in possesso di un abbonamento annuale o mensile al trasporto pubblico ed elaborazione da parte della scuola del Pscs.

Traffico a Terni

Le persone sottratte alle auto, stima 

Scorrendo il Pod ci sono delle curiosità niente male. Ad esempio c’è anche la stima legato al ‘numero previsto di utenti sottratti giornalmente all’uso dell’autovettura con la realizzazione del servizio di bike sharing’: il Comune di Terni nella casella a fianco ha scritto 2 mila, specificando inoltre che la percorrenza media giornaliera evitata da un veicolo con la realizzazione del progetto sarebbe pari a 1,50 chilometri.

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