Terni, Santa Maria: riorganizzazione ok

Liste d’attesa e letti in corsia ridotti, proseguono investimenti e nomine dei primari. Ma la carenza di anestesisti fa calare l’attività chirurgica

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Liste d’attesa chirurgiche ridotte, calo drastico dei posti letto in corsia, riorganizzazione di percorsi di cura, fatturato rilevante (26 milioni di euro) in termini di mobilità in entrata, dove in un anno, nel 2017, si sono registrati ben 5.820 ricoveri sui quasi 29 mila totali: sono alcuni dei dati più significativi resi noti dal direttore generale del Santa Maria di Terni, Maurizio Dal Maso, che ha fatto il punto della situazione dell’azienda ospedaliera durante una conferenza stampa di fine semestre. Presenti anche il direttore sanitario Sandro Fratini, quello amministrativo Riccardo Brugnetta, oltre al nuovo direttore dell’Oncologia medica, Sergio Bracarda, e al neosindaco Leonardo Latini, che ha avuto modo di conoscere la dirigenza del Santa Maria e fare un tour del nosocomio.

LE PAROLE DEL DIRETTORE GENERALE MAURIZIO DAL MASO, VIDEO

Cambiamenti All’ordine del giorno della conferenza l’andamento delle attività assistenziali, lo stato di avanzamento dei lavori strutturali e degli investimenti tecnologici, che è quasi al 70% dell’investimento complessivo programmato nel triennio 2016-2018 per circa 50 milioni di euro. I primi effetti della riorganizzazione si sono già fatti sentire. In questi ultimi mesi l’azienda ha infatti accelerato la ripianificazione dei percorsi di cura intraospedalieri e la messa a regime di nuovi modelli organizzativi: la Centrale Unica di Ricovero, che presidia tutti i percorsi sincronizzando e visualizzando in tempo reale flussi e disponibilità dei posti letto, il nuovo modello organizzativo della Medicina d’Urgenza, che filtra gli accessi in entrata dal Pronto soccorso ai reparti, e il potenziamento della Discharge room per la pre-dimissione.

Buoni dati Tra questi effetti positivi, ha sottolineato Dal Maso, ci sono la «riduzione delle liste di attesa chirurgiche del 50% circa, a seguito dell’istituzione della preospedalizzazione centralizzata, quella di oltre il 40% della degenza dei pazienti con insufficienza respiratoria che necessitano di ventilatore ed infine una gestione dei posti letto più appropriata che in un bimestre ha prodotto una riduzione media rispetto al 2017 del 76% dei letti in appoggio in altri reparti e del 29% dei letti in corridoio. In area medica gli appoggi medi sono passati da 21 a 9,8 ad aprile e da 23 a 8 a maggio e i letti in corridoio sono scesi da 2,5 a 2,1 in aprile e da 5,5 a 3,5 a maggio». Soddisfazione è stata espressa anche per l’attività del Centro accoglienza disabilità, che in quattro mesi ha già preso in carico 33 persone con disabilità, di cui tre con grave disabilità complessa nell’ambito del progetto nazionale Dama.

Questione anestetisti In termini di attività chirurgica i dati del primo semestre non riescono però ancora a raggiungere i livelli di eccellenza dello scorso anno e vedono una flessione di quasi il 5%, legata alla carenza di anestesisti, una criticità che interessa tutte le aziende a livello regionale e nazionale e per la quale la direzione sta studiando una serie di contromisure da attivare già nei mesi estivi. «Ma giova poi ricordare anche se riferito al 2017- ha aggiunto Dal Maso – un dato recente sulla mobilità attiva comunicato dall’assessorato regionale, che vede la nostra azienda prima in Umbria con un fatturato di circa 26 milioni di euro».

Gli investimenti Ma l’attività dei primi sei mesi dell’anno – ha invece spiegato il direttore sanitario Fratini – si è caratterizzata anche per l’introduzione di alcune nuove tecniche interventistiche per i pazienti con patologie neoplastiche epatiche e polmonari metastatizzate, che coinvolgono lo gastroenterologia, la radiologia interventistica, la medicina nucleare e la radioterapia, e sono state introdotte tecniche innovative con nuovi device e nuovi farmaci, che solo pochi centri ospedalieri italiani stanno utilizzando. Quanto agli investimenti tecnologici «prosegue a ritmo sostenuto – ha invece sottolineato il direttore amministrativo Brugnetta – il processo di aggiornamento e potenziamento tecnologico che, tenendo conto delle attrezzature comprese negli interventi ex art. 20 della L.67/88, già supera l’80% dell’ammontare delle acquisizioni programmate nel triennio che è circa 18 milioni di euro». Nel 2018, conclusa l’installazione dell’angiografo biplanare, è in fase di montaggio la sala ibrida, sono stati aggiudicati il laser micropulsato e altri strumenti altamente specializzati per l’Oculistica, attrezzature e arredi per vari servizi e più di 100 letti tra degenza e terapie intensive, che si aggiungono ai 259 già acquisti. Sono in corso le procedure per l’Anatomia patologica, per il terzo acceleratore lineare ad intensità modulata e per il completamento della Radiologia, con altri apparecchi tra cui una nuova Tac in cofinanziamento con la Fondazione Carit.

I lavori «Ancora più imponente – ha proseguito Brugnetta – è il totale degli investimenti per opere strutturali che nel triennio arriva a 32 milioni di euro, di cui quasi il 60% già conclusi o comunque avviati». Tra i principali cantieri del 2018, ultimati gli spogliatoi del personale, l’ascensore che rende autonomo il servizio Tac da accesso esterno e altre manutenzioni straordinarie, stanno procedendo i lavori per la sala ibrida (dal 14 giugno) e per l’adeguamento antincendio Cpi del primo lotto (al 20% dell’appalto complessivo), la grande ristrutturazione della Diagnostica per immagini e Radiologia (al 50% dell’appalto principale) e l’ultima fase di sistemazione del Pronto soccorso, (da metà agosto). Altri lavori già finanziati sono in fase di avvio (ampliamento Oncologia, Medicina Nucleare, Endoscopia, trasferimento TIN…) o in fase di progettazione (tra cui l’edifico di Malattie infettive e Dialisi, la sala gessi, altri adeguamenti per la sicurezza antincendio, completamento impianto di climatizzazione).

La nuova nomina Poi la presentazione del neo direttore dell’Oncologia medica, Bracarda, che torna in Umbria dopo nove anni di attività in Toscana come direttore dell’Oncologia medica all’ospedale di Arezzo e del dipartimento oncologico della USL Sud-est Toscana (ex Asl 8). Consigliere nazione Aiom, membro attivo di numerose società scientifiche ed esperto di fama internazionale di neoplasie dell’apparato genito-urinario, Bracarda si interessa anche di tumori cerebrali, ricerca translazionale, biomarkers prognostici/predittivi, farmacogenomica e approcci terapeutici innovativi. Entrerà in servizio all’inizio di agosto, ma ha già trovato il modo di conoscere il reparto confrontandosi con i colleghi e con il capo dipartimento Ernesto Maranzano, con cui ha condiviso un programma volto a riorganizzare in modo rapido ed efficace, in collaborazione con la farmacia e il laboratorio analisi, l’attività di reparto e day hospital, con particolare attenzione ai tempi e al percorso di umanizzazione e comfort, che sarà coronato nei prossimi mesi dall’ampliamento della sala di attesa e da una riorganizzazione degli spazi.

I progetti e le altre nomine Il neo primario ha già annunciato che spingerà poi l’acceleratore su tutti gli aspetti legati all’innovazione e alla ricerca: «A questo si collega anche l’apertura entro fine anno – ha spiegato il dottor Bracarda – del Centro di studi di fase 1 su farmaci innovativi che potranno essere sperimentati su pazienti in cura a Terni. L’attività sperimentale di fase 1, progetto avviato da Fausto Roila, farà di Terni un centro di riferimento nazionale e, oltre alla buona pratica clinica quotidiana, consentirà di arrivare ad utilizzare farmaci altamente innovativi prima ancora che questi siano disponibili sul mercato». Ma con la nomina di Bracarda non si chiude la partita dei direttori di struttura complessa per il Santa Maria, che quest’anno si è trovato a dover fare i conti con pensionamenti (Giampaolo Passalacqua) e soprattutto dimissioni per motivi personali non previste (Crescenzi, Carletti) che cambiano le priorità: nominato il nuovo direttore dell’Oncologia, sono prossimi gli esami per la direzione di Endocrinologia e Maxillo-facciale e, quindi, Ortopedia. A breve, inoltre, saranno banditi i concorsi per Pediatria, Ostetricia e Ginecologia e a seguire Neurochirurgia.

L’attività estiva «L’organizzazione delle attività programmate per le ferie estive è più snella, – ha sottolineato ancora Fratini – con meno chiusure e meno accorpamenti rispetto ad altri anni. ll week surgery urologico questa estate si ferma 20 giorni ad agosto, per la fisiologica riduzione delle sedute operatorie in questo mese. Le pazienti ginecologiche vengono spostate nell’ambito di chirurgia, secondo la specificità di intervento, ma restano comunque garantite le procedure di day surgery in ginecologia (il martedì) e la neuroriabilitazione intensiva resta sempre attiva». Anche per migliorare la organizzazione delle attività nel periodo estivo e ridurre le fisiologiche problematiche di carenza di personale nel periodo di fruizione delle ferie estive, la direzione aziendale a inizio giugno ha attivato un contratto per somministrazione di lavoro a tempo determinato per 15 lavoratori tra infermieri e OSS. Inoltre nell’ambito del percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari, abbiamo già stabilizzato le prime 29 unità: 16 infermieri, 3 ostetriche e 10 medici.

Il sindaco Dopo il primo incontro a ‘tu per tu’ con la dirigenza, nel corso della conferenza stampa Latini – che ha anche tenuto per sé la delega alla Sanità – ha rassicurato sul fatto che «il Comune sarà sempre in campo per la difesa e lavalorizzazione dell’azienda ospedaliera, che rimane un plesso strategico per la nostra città».

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