Servono 40 mila euro per il «costo dell’acqua». Per cosa? Riattivazione del servizio di attività motoria per le persone con disabilità alla piscina di viale Trieste, la cosiddetta ‘cupola’. Lo ha spiegato l’assessore ai servizi sociali Marco Cecconi durante il question time di giovedì mattina rispondendo ad una interrogazione del capogruppo del Pd, Francesco Filipponi: c’è sintonia sul tema, ma occorre trovare una soluzione. Gli spunti ci sono.
Lo stop
L’assessore ha ricordato che il servizio è fermo da due anni e può essere attivato solo nella piscina ex Geometri perché «è l’unica che un sollevatore specifico». Una sorta di vasca ‘speciale’ dedicato alle persone con disabilità (ci sono anche spogliatoi senza barriere architettoniche), anche per svolgere attività riabilitativa. «Da diverso tempo – ha sottolineato Filipponi – si è interrotto il servizio di attività motoria che veniva garantito ai bambini, ed agli adolescenti diversamente abili. Lo stesso riguardava decine di famiglie, le quali potevano contare per i propri figli sull’uso di una vasca con acqua riscaldata, di spogliatoi privi di barriere, quindi su esigenze adatte per l’attività riabilitativa; era gestita dall’Usl e rientrante tra i servizi partecipati in delega dal Comune di Terni».
La possibilità: associazioni benefiche
Cecconi ha corretto il consigliere del Pd facendo – che ha ben accolto la risposta dell’assessore – presente che il servizio non rientra in delega e che sul tema c’è abbastanza confusione. «Non è previsto il costo dell’acqua e l’impostazione deve essere quella di cercare una soluzione con giusto spirito». Quindi? «Ho interessato delle associazioni benefiche per avere risorse per il pagamento dell’acqua: la cifra è di 40 mila euro, 7 mila per i ragazzi ed i restanti per gli adulti». Ci sono le idee, vedremo il resto.
