Terni: «Siamo disposti al nuovo sviluppo?»

Questa la sfida emersa durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università delle tre età

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di Fra.Tor.

«Questa città è disposta a mettersi in gioco per trovare nuovi modelli di sviluppo?». Questa è la sfida con cui lunedì pomeriggio, nella sala rossa di palazzo Gazzoli, è stato inaugurato il nuovo anno accademico dell’Università delle tre età di Terni, con la conferenza ‘Gli esordi di Leonardo Da Vinci, il Perugino e Pier Matteo d’Amelia nella bottega del Verrocchio’.

TUTTO SU LEONARDO ALLA CASCATA

Federico Bona Galvagno

Nuovi sviluppi Alla conferenza, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, oltre al presidente di Unitre Terni Sandro Tomassini e il direttore dei corsi Annarita Marino, hanno partecipato lo storico dell’arte Fabio Marcelli e Luca Tomìo, lo storico e critico d’arte milanese che ha svolto ricerche su Leonardo in Umbria. Con loro anche il giudice Federico Bona Galvagno. «Sembra che le istituzioni locali si siano finalmente rese conto – ha sottolineato il giudice – che forse la città al mondo che dovrebbe essere più interessata dalla scoperta di Tomìo sulla Cascata delle Marmore riprodotta in un disegno di Leonardo. La rivalutazione del suo percorso in Umbria potrebbe consentire degli sviluppi anche turistici e culturali per accrescere, in un momento in cui c’è una fortissima crisi del territorio ternano, la voglia di venire a visitare questi luoghi, incrementarne il valore e far conoscere questo territorio che è abbastanza negletto».

L’INTERVISTA A FEDERICO BONA GALVAGNO – IL VIDEO

Un territorio da rivalutare e valorizzare Questo territorio, ha aggiunto il giudice, «mi sembra sempre lasciato in secondo ordine rispetto a quella che viene considerata la più nobile Umbria, cioè quella del nord, il perugino, quando in realtà forse proprio l’ignoranza di questo territorio non fa comprendere le bellezze paesaggistiche, oltre che storiche, culturali e artistiche. Abbiamo chiese, personaggi, monumenti – ha concluso – ma abbiamo sopratutto un ambiente che non ha nulla da invidiare all’alta Umbria, anzi forse essendo rimasta un po’ più selvaggia, rende sicuramente questo territorio, un territorio da scoprire, da rivalutare e da valorizzare, avendo delle potenzialità incredibili non ancora sfruttate».

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