Terni: «Sull’ambiente si cambi rotta»

Le richieste, radicali, che il circolo Vas rivolge alle istituzioni: «Qui ci si ammala più che altrove. Proposte ‘antismog’ non servono»

Condividi questo articolo su

di Pierluigi Rainone
Segretario circolo Verdi, ambiente e società – Vas di Terni

Dopo aver letto attentamente le proposte del Comune di Terni in materia di ‘antismog’ e le relative critiche e controproposte di alcuni consiglieri di opposizione, intendo ribadire quello che la nostra associazione, nella sua declinazione locale, sostiene da tanti anni: servono provvedimenti strutturali e radicali per contrastare lo smog e l’inquinamento che ci stanno facendo ammalare e morire in misura sempre maggiore.

La situazione ambientale e sanitaria di Terni e della conca ternana, sarebbe inutile pure ribadirlo, è tra le peggiori in tutta l’Italia; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: tumori, malattie neurodegenerative e cardiovascolari in preoccupante aumento, l’età delle persone che si ammalano per queste patologie non fa che scendere, l’aria è sempre più insalubre, si percepiscono puzze continue in molte zone della città, metalli pesanti (nichel, cromo, arsenico sono alle stelle) e la diossina è sempre una nostra ‘compagna di viaggio’.

In città tutti sanno (ma leggendo quanto proposto sembra che non tutti lo sappiano) che a Terni sono presenti degli impianti industriali particolarmente inquinanti: il polo siderurgico Tk-Ast ed i due inceneritori siti a soli tre chilometri dal centro cittadino (triste record europeo). A tutto questo, ovviamente, si somma un traffico veicolare privato imponente ‘condito’, inoltre, dai 500 e passa mezzi pesanti che ogni giorno transitano nelle strade della nostra disgraziata città.

I punti contenuti nella proposta della giunta Latini sono debolissimi e non vogliono minimamente contrastare la situazione ad oggi esistente. Per questo proponiamo:
– la chiusura immediata dei due inceneritori di Maratta che con i loro fumi inquinano non solo Terni ma anche Narni; la presenza enorme di tumori a Terni basterebbe, da sola, per far emettere un’ordinanza sindacale di questo genere;
– obbligare la Tk-Ast a rispettare tutti e tredici i punti dell’Autorizzazione integrata ambientale con relativo controllo in continua di tutte le fonti inquinanti dell’acciaieria;
– copertura della discarica della Tk-Ast sita in località Valle, ad oggi ancora scoperta in larga parte;
– limitare il traffico automobilistico predisponendo un servizio bus navetta gratuito in accordo con la Regione Umbria, preferibilmente per mezzo di bus elettrici;
– ottenere i fondi dal ministero dell’ambiente per avviare, finalmente, la bonifica di tutto il Sin Terni-Papigno.

La città di Terni, inserita tra quelle a crisi complessa, deve una volta per tutte cambiare radicalmente rotta, per giungere ad essere una realtà post-industriale, dopo che per anni l’industria ha prodotto non solo lavoro, reddito ed occupazione ma anche devastazione ambientale, morti, gravi infortuni sul lavoro e vittime da inquinamento.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli