Terny Industry: «Né stipendi né cigs»

Ex Neofil, Cgil e Cisl: «Situazione complicata, non si riesce a sbloccare l’erogazione della cassa integrazione straordinaria. Lavoratori senza retribuzione da agosto»

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della Filctem Cgil Terni e Femca Cisl Umbria

Situazione estremamente complicata alla Terny Industry. I lavoratori della ex Neofil, nel sito Polymer di Terni, si trovano a dovere fronteggiare l’ennesima difficoltà emersa negli ultimi mesi, in quanto non percepiscono retribuzione dai primi giorni di agosto e non si riesce a sbloccare l’erogazione della cassa integrazione in straordinaria.

ANCORA PROBLEMI ALLA EX NEOFIL

Attualmente la Terny industry ha presentato richiesta di concordato al giudice. A causa della concomitanza di diversi fattori, però, l’azienda non riesce ad avviare l’iter con Inps per l’accesso agli ammortizzatori sociali per i propri lavoratori. I conti corrente sono bloccati e la società di consulenza del lavoro che serviva la Terni Industry ha comunicato l’abbandono per insolvenza del proprio committente.

Di certo, l’ente previdenziale non è responsabile di tale inconveniente: la situazione organizzativa, economica e finanziaria dell’azienda non è facile. Questa serie di eventi, uniti a problematiche tecniche nonché alla sottovalutazione della situazione da parte della direzione aziendale, si è rovesciata sui lavoratori che da alcuni mesi si trovano senza stipendio né assegno di cassa integrazione. Non va, peraltro, dimenticato che i lavoratori già non percepivano le dovute spettanze da alcuni mesi precedenti alla richiesta di concordato.

Come sindacati abbiamo subito capito la complessità del problema e ci siamo attivati come catalizzatori, mettendo in contatto il nuovo consulente dell’azienda e Inps, purtroppo senza esito positivo. Non ci rimane altro che spiegare le nostre posizioni a tutte le figure preposte alla gestione del concordato di Terny Industry, in questo momento in fase di valutazione da parte del giudice, e procedere per vie legali a tutela dei lavoratori, i quali risultano essere i più penalizzati da questa situazione.

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