Vertenza Nardi, prosegue lo sciopero

Perugia, San Giustino: sindacati sul piede di guerra: «Lavoratori senza stipendio e senza interlocutori». Coinvolte le istituzioni

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Prosegue lo sciopero con picchetto e blocco delle merci dei lavoratori della Nardi Spa di San Giustino. Lo comunica con una nota la Cgil Umbria.

Mancano gli stipendi La decisione è stata presa nel corso dell’assemblea che i sindacati – Fim, Fiom e Uilm – hanno tenuto con i lavoratori dell’azienda metalmeccanica umbra, visto che negli ultimi giorni non ci sono stati passi in avanti su nessun fronte: «Continuano a non arrivare gli stipendi arretrati – denunciano i sindacati – con i lavoratori e le loro famiglie che sono ormai con l’acqua alla gola, mentre dalla nuova proprietà non c’è alcuna risposta rispetto alla richiesta di incontro avanzata dai sindacati». La nota è firmata da Maurizio Maurizi, segretario generale della Fiom Cgil di Perugia, Adolfo Pierotti, segretario generale della Fim Cisl Umbria, e Daniele Brizi, segretario della Uilm Uil di Perugia.

Mancano interlocutori «È sempre più forte la preoccupazione tra i lavoratori per l’evidente mancanza di un interlocutore chiaro con il quale intavolare un ragionamento sul futuro industriale di questo sito strategico per il territorio e per l’Umbria – spiegano i rappresentanti sindacali – di questo abbiamo parlato anche con i rappresentanti istituzionali che oggi hanno raggiunto il presidio (il deputato Walter Verini, l’assessore regionale Fernanda Cecchini e i sindaci di Città di Castello e San Giustino, Luciano Bacchetta e Paolo Fratini), esternando tutti i nostri timori su quella che sembra ad oggi più un’operazione di speculazione finanziaria che un semplice passaggio di mano di un’azienda».

L’impegno istituzionale Da parte loro – riferiscono i sindacati – i rappresentanti istituzionali, oltre ad esprimere solidarietà ai lavoratori, hanno assicurato un impegno concreto. «La giunta regionale, su nostra richiesta – spiegano Fim, Fiom e Uilm – si è attivata per convocare un tavolo istituzionale con la nuova proprietà e le parti sociali, cercando di coinvolgere anche il governo nazionale. Al contempo, le amministrazioni di Città di Castello e San Giustino hanno assicurato il massimo impegno nell’ambito delle loro competenze per difendere una realtà industriale vitale per l’intero Alto Tevere». Fim, Fiom e Uilm hanno accolto positivamente il contributo delle istituzioni, ribadendo però che «il tempo è strettissimo ed è necessario concretizzare subito gli impegni presi».

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